Un bel regalo d’addio? Primoz Roglic non potrebbe chiedere di meglio: vincere il Lombardia per congedarsi in grande stile dalla Jumbo Visma, in quella che dopo 8 lunghe stagioni sarà l’ultima gara nella quale vestirà la maglia giallonera.
Ad attenderlo c’è quella neroverde della Bora Hansgrohe, con la quale ha sottoscritto un contratto da 5,5 milioni di euro all’anno per le prossime due stagioni. Tutto fatto, come già fatto trapelare un paio di giorni fa, e tutto chiaro nella testa dello sloveno, che a 34 anni da compiere il prossimo 29 ottobre ha deciso di lanciarsi in una nuova affascinante sfida che dovrà portarlo nelle intenzioni a conquistare l’unica corsa a tappe di tre settimane che gli manca, vale a dire il Tour de France.
Si preannuncia una sfida elettrizzante con Vingegaard e Pogacar, i dominatori delle ultime tre edizioni della grand boucle, che per inciso partirà il 29 giugno da Firenze, con le prime tre tappe tutte in territorio italiano.
- Evenepoel ci crede
- Il Lombardia sembra fatta su misura
- Jumbo Visma e Soudal Quick Step: niente fusione
- I belgi ridurranno l'investimento
- Pogacar per il tris
- Gli altri protagonisti
Evenepoel ci crede
Roglic al Lombardia è l’uomo da battere, specie dopo che una settimana fa al Giro dell’Emilia ha saputo affossare senza troppe difficoltà la resistenza di Pogacar, Carapaz e Vlasov sulle rampe del San Luca.
Favorito d’obbligo di una classica monumento che mai come quest’anno si preannuncia densa di significati, con tantissimi campioni pronti a far sentire la loro voce e tanti destini incrociati. Prendete quello di Remco Evenepoel: al Lombardia del 2020 rischiò seriamente di vedere compromessa la propria carriera, cadendo in un dirupo all’ingresso di un piccolo ponte in piena discesa.
Il Lombardia sembra fatta su misura
Da allora il belga ha saputo rialzarsi, tornando più forte che mai e rivelandosi un talento inesauribile, ma il ricordo di quella tragedia sfiorata è ancora vivo nella sua mente.
Arrivare a braccia alzate sul traguardo di Bergamo vorrebbe dire chiudere un cerchio: per uno che ha vinto due Liegi-Bastogne-Liegi una corsa come il Lombardia sembra fatta su misura, con ascese importanti come il Ghisallo e Ganda e con il ciottolato di Bergamo Alta a rimescolare le carte nel finale.
Remco alla Vuelta non è riuscito a fare classifica, crollando nella tappa del Tourmalet, ma ha vinto tre tappe e in generale s’è distinto soprattutto per essere andato in fuga una marea di volte. Ergo, ha lavorato in funzione della classica delle foglie morte, e mai come adesso un successo assumerebbe un valore ancor più marcato rispetto al puro lato agonistico.
Jumbo Visma e Soudal Quick Step: niente fusione
Perché Evenepoel è finito un po’ nel vortice del ciclone che starebbe per abbattersi sul World Tour, con la presunta fusione in atto tra Jumbo Visma e Soudal Quick Step che ha finito per condizionarne anche la marcia d’avvicinamento al Lombardia.
Fusione che nelle ultime ore sembrerebbe essere però saltata: troppo grandi gli interessi in ballo, e troppo poco il tempo a disposizione per finalizzarla. I due team continueranno ad andare per la propria strada: quello olandese saluterà a breve Jumbo, catena di supermercati, per far posto ad Amazon, nuovo main sponsor accanto a Visma (azienda di software).
I belgi ridurranno l’investimento
Quello belga, cui rimarrà al timone Patrick Lefevere, proseguirà con l’accoppiata Soudal Quick Step, almeno fino al 2025, anche se Soudal ridurrà il proprio investimento e nel frattempo lascerà spazio ad eventuali nuovi partner che possano prenderne il posto anche prima della scadenza dell’accordo.
Proprio il ventilato taglio al budget potrebbe però convincere Evenepoel (che è sotto contratto fino al 2026) a guardarsi intorno: l’Ineos Granadiers resta molto interessata, ma ora che la fusione è saltata potrebbe anche avere meno “potere d’acquisto”, con Remco che diventerebbe una volta di più il capitano all around della Soudal Quick Step.
Ma se l’idea fosse quella di cambiare aria, comunque farlo con una vittoria al Lombardia (seguendo l’idea di Roglic) non sarebbe affatto malvagia.
Pogacar per il tris
Tutto questo a una determinata condizione: che Tadej Pogacar lasci campo libero ai due grandi rivali designati. Lo sloveno, vincitore delle ultime due edizioni del Lombardia, ha mostrato una condizione non proprio eccelsa nelle ultime uscite, vedi al Giro dell’Emilia e alla Tre Valli Varesine.
Resta chiaramente uno dei grandi favoriti, anche perché su un percorso così esigente e con un chilometraggio importante (238 chilometri) nessuno vorrebbe portarselo al traguardo. Pogi delle voci di mercato non sa cosa farsene: lui se ne può stare buono e tranquillo alla UAE Team Emirates, e pertanto ha potuto concentrarsi solo sulle gare.
Gli altri protagonisti
Altri possibili protagonisti? Richard Carapaz ha dimostrato alle Tre Valli Varesine di stare bene, secondo alle spalle del sorprendente Van Wilder. La salita è il suo pane quotidiano e l’ecuadoregno potrebbe piazzare l’acuto, riscattando così una stagione altrimenti sfortunata. Anche Enric Mas, secondo lo scorso anno, vorrebbe chiudere col botto: per quanto visto nelle ultime gare, però, forse non è al 100% della forma, anche se farà di tutto per arrivare a giocarsi la vittoria.
Anche Aleksandr Vlasov ha messo l’arrivo di Bergamo nel mirino, ultima giornata “di libertà” prima di ritrovarsi “chiuso” da Roglic nella stagione che verrà (se presente, la Bora punterà sempre e comunque sullo sloveno, sia nei grandi giri che nelle corse di un giorno).
I gemelli Adam (che lavorerà però per Pogacar) e Simon Yates, il francese Romain Bardet e il sempreverde Michael Woods i possibili outsider. Menzione speciale per Thibout Pinot, all’ultima corsa della carriera. E gli italiani? Ganna ci sarà, ma nelle vesti di gregario per Rodriguez e Sivakov. Ciccone non ha recuperato dalla caduta alle Tre Valli Varesine, quindi speranze riposte essenzialmente in Bagioli (vincitore del Gran Piemonte) e Zana. Arrivare con i big sarebbe già tanto