La sorte non gli è mai stata amica, ma adesso Primoz Roglic sente di essere più che mai in credito con la dea bendata. Che ancora una volta l’ha messo spalle al muro, impedendogli di inseguire il grande sogno di conquistare quel Tour de France che rimane l’unico grande giro non ancora presente nella sua collezione (un Giro e tre edizioni della Vuelta fanno bella mostra di sé nella vetrina di casa). La caduta che l’ha estromesso dalla corsa gialla gli ha presentato un conto salatissimo: Roglic s’è procurato la frattura composta di una vertebra della parte bassa della schiena, e questo complica maledettamente i piani di rientro proprio in previsione della Vuelta, che scatterà tra poco più di tre settimane con la crono di Lisbona.
- La convalescenza e le prospettive
- Vuelta, senza Roglic occhio alle sorprese
- Paura Moschetti: travolto da un camion in allenamento
La convalescenza e le prospettive
Roglic è rimasto coinvolto nella carambola innescata da Lutsenko nel corso della 12esima tappa. Quella che sembrava una banale caduta (una delle tante, visti i precedenti) s’è rivelata essere davvero molto più complessa del dovuto, tanto che lo sloveno non è ancora tornato ad allenarsi su strada, limitandosi a correre sui rulli.
Difficile dunque ipotizzare un rientro a stretto giro di posta: a Parigi non sarebbe andato comunque, anche se fosse stato abile e arruolabile (la Slovenia l’aveva escluso: dopo il diniego di Pogacar, la situazione s’è fatta praticamente tragica per la selezione slovena), ma a questo punto il vero nodo del contendere riguarda la possibilità di rientrare prima delle ultime gare della stagione, con Roglic che potrebbe puntare a mondiale (anche se Tadej s’è già prenotato), Lombardia e altre corse minori, vedi l’amato Giro dell’Emilia.
Vuelta, senza Roglic occhio alle sorprese
Sui social, Primoz ha esternato tutto il suo malumore per un’altra prova che il destino gli ha riservato. “La vita a volte non è delle più facili, eh? Ulteriori esami dopo l’incidente al Tour de France hanno mostrato una frattura non scomposta del processo trasverso nella parte bassa della schiena, quindi la settimana scorsa sono stato in cura al Red Bull Athlete Performance Center, dove si sono occupati di me nel migliore dei modi. Sto lentamente tornando in bici e mi sto prendendo del tempo per recuperare e vedremo dove questo ci porterà”.
Nessun riferimento a una data di rientro, un po’ come era capitato a Vingegaard nelle settimane successiva alla terribile caduta all’Itzulia, che peraltro coinvolse lo stesso Roglic (oltre a Evenepoel). Alla Vuelta, Roglic sulla carta si presenterebbe come l’uomo da battere: il campione in carica (ed ex compagno) Sepp Kuss, Joao Almeida, Enric Mas, Adam Yates e Antonio Tiberi sembrerebbero essere i rivali più accreditati. Ma se Primoz non dovesse recuperare, la strada per i rivali sarebbe assai più sgombra.
Paura Moschetti: travolto da un camion in allenamento
A propositori cadute, nelle scorse ore s’è sparsa la notizia dell’incidente occorso in allenamento a Matteo Moschetti, corridore lombardo della Q36.5 (squadra professional). La dinamica è ancora in corso d’accertamento, ma dalle poche informazioni arrivate sembrerebbe che sia stato un camion a investire lo sfortunato corridore, che avrebbe ammesso di non ricordare nulla dell’impatto con l’automezzo.
Moschetti si stava allenando nella zona di Bernate Ticino ed è stato trasportato in eliambulanza all’ospedale Niguarda di Milano, tenuto sotto osservazione per tutta la notte in attesa di esami più approfonditi. Le prime notizie parlando di due fratture alle vertebre del collo e di una alla clavicola, con traumi facciali diffusi. Sui fatti stanno indagando le forze dell’ordine, subito allertate da alcuni automobilisti che hanno visto Moschetti a terra.