Il mondo del ciclismo in ansia per Riccardo Magrini, conosciuto universalmente come il “Magro”, ex professionista e attualmente commentatore – molto apprezzato – per Eurosport. Due le ischemie che hanno colpito Magrini nella giornata di domenica e che hanno tenuto col fiato sospeso familiari, amici e semplici appassionati. Fortunatamente, le condizioni del “Magro” adesso non sembrano più preoccupanti.
- Doppia ischemia per il "Magro": che spavento
- Il malore del 2017: salvato da Lucio Rizzica
- Magrini, una tappa al Giro e una al Tour
Doppia ischemia per il “Magro”: che spavento
Secondo quanto riportato da diverse testate, Magrini è stato colpito da un primo malore, risultato poi essere un’ischemia, mentre era nella sua abitazione a Montecatini. Accompagnato dalla moglie, ha raggiunto l’ospedale San Raffaele di Milano, dove ha accusato una seconda ischemia. Il commentatore di Eurosport si è comunque ripreso, ha ricominciato ben presto a camminare e a parlare normalmente. La prima preoccupazione? Quando potrà riprendere le telecronache di classiche e grandi giri in tv, in coppia col telecronista Luca Gregorio.
Il malore del 2017: salvato da Lucio Rizzica
Già alcuni anni fa, nell’agosto del 2017, Magrini aveva accusato un malore, un infarto, quando si trovava negli studi di Sky Sport, poco dopo aver commentato una tappa della Vuelta spagnola. In quella circostanza fu decisivo il tempestivo intervento di un giornalista della pay-tv satellitare, Lucio Rizzica, che gli praticò massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca, salvandogli la vita. Anche dopo quel forte spavento, il “Magro” si riprese a tempo di record.
Magrini, una tappa al Giro e una al Tour
Nato nel 1954 a Montecatini Terme, Magrini ha alle spalle una carriera da professionista durata tredici anni, dal 1973 al 1986, nel corso della quale – tra tante vittorie – ha ottenuto un successo di tappa al Giro e uno al Tour, entrambi nel 1983. In seguito è stato a lungo direttore sportivo, per poi intraprendere a partire dal 2005 la carriera di commentatore televisivo su Eurosport. Celebri i soprannomi attribuiti ai corridori, così come alcuni suoi folkloristici modi di dire. L’auspicio, anzi la certezza, è di poterlo riascoltare più rampante che mai nel 2024, magari al Giro d’Italia.