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Ciclismo su pista, Viviani e Consonni d’argento nella madison: la parabola del “Profeta”, Simone tra lacrime e sangue

Simone Consonni ed Elia Viviani fanno una vera e propria impresa riuscendo a centrare la medaglia d’argento nella madison maschile: il “Profeta” dà l’addio con un altro podio

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

La madison è una miniera azzurra. Dopo la medaglia d’oro conquistata da Vittoria Guazzini e da Chiara Consonni, arriva un’altra medaglia per gli azzurri con l’argento conquistato da Elia Viviani e Simone Consonni che solo nel finale vengono battuti dal Portogallo ma dopo una gara che ha dell’epico.

Viviani-Consonni: gara da eroi

Gli azzurri hanno voglia di fare bene e lo si capisce sin dalle prime battute della gara con i due ciclisti italiani che vanno subito a dare battaglia per i primi sprint. Sono le fasi iniziali, l’Austria prova il colpo guadagna un giro ma poi va fuori fase e di fatto finisce lì la gara. Alla prima occasione giusta sono proprio gli azzurri a partire in caccia di un giro da guadagnare, si portano a casa punti dallo sprint ma anche i 20 punti dopo aver raggiunto il gruppo. Vanno avanti e continuano a fare gara di testa.

E’ la Danimarca la prima a dare battaglia e a provare a rientrare in corsa per l’oro, anche Giappone e Nuova Zelanda disputano una grande prestazione ma poi nel finale è l’attacco del Portogallo a sorpresa che spariglia tutto. Ma c’è ancora un ostacolo da superare quando un cambio tra Consonni e Viviani manda il primo a terra, il pantoloncino si strappa. Tocca a Viviani tenere gli azzurri nel gruppo con Simone che però riesce a recuperare con grande sofferenza. Mancano 25 giri alla fine, gli azzurri tengono duro ma è l’ultimo sprint a regalare la vittoria al Portogallo e l’argento ai nostri.

Elia Viviani alla sua Last Dance

La parola “resilienza” viene usata spesso a casaccio ma rappresenta al meglio la capacità di stare in pista di Elia Viviani. A Rio 2016 era arrivata una bellissima medaglia d’oro, a Tokyo aveva saputo rimettere in sesto un omnium complicato andando a prendersi il bronzo e alla sua terza Olimpiadi di fila sale di nuovo sul podio con l’argento nella Madison. Il “Profeta” entra così a far parte della leggenda del ciclismo su pista italiano e mondiale, ora la sua carriera si avvia alla conclusione come da lui stesso annunciato prima dei Giochi. Ma guai a sottovalutarlo.

Consonni: il podio nel DNA

Lacrime per Elia Viviani, lacrime e anche sangue per Simone Consonni che a questi Giochi era salito sul podio con l’inseguimento maschile (medaglia di bronzo). Il suo cuore lo porta a fare una gara di una generosità clamorosa ma del resto nel DNA di famiglia ora non c’è più solo il ciclismo ma anche il podio olimpico dopo che la sorella Chiara ha conquistato insieme a Vittoria Guazzini la medaglia d’oro nella giornata di ieri. Fratelli d’Italia e di Madison.

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