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Italia di bronzo nell’inseguimento, l’accusa di Ganna e l’urlo dei telecronisti: “Li abbiamo sfaldati”

L’Italia, dopo l’oro di Tokyo, conquista il bronzo a Parigi 2024 grazie al quartetto composto da Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

L’Italia si conferma, non d’oro come avrebbe voluto, ma comunque ancora sul podio. L’inseguimento azzurro che a Tokyo aveva conquistato una clamorosa medaglia d’oro, a Parigi strappa un bronzo che però ha un peso specifico importante e che tiene i nostri nell’élite del mondo della pista.

Una gara complicatissima

Sembrava la finale di un sogno, una finale per salire sul podio stregata con la Danimarca che comincia a un ritmo impressionante e va avanti sin dai primi rilevamenti e poi è davanti di 1 secondo dopo il primo chilometro. Un vantaggio che si riduce al rilevamento dei 2000 metri e che diminuisce ancora ai 3000. C’è ancora mezzo secondo da recuperare quando arriva il momento decisivo della gara, la Danimarca va forte ma non resta compatta, il terzo componente (il primo si ferma intorno ai 2000 metri) si stacca e il treno danese si sfalda. L’Italia spinge con Filippo Ganna e va a prendersi il terzo podio con ampio margine.

L’urlo dei telecronisti: “Li abbiamo sfaldati”

Prima la paura poi la gioia, il quartetto azzurro che a Tokyo aveva conquistato un oro meraviglioso si era presentato alle Olimpiadi di Parigi con grandi aspettative. Nella semifinale però la doccia fredda contro l’Australia che firma il record del mondo e che poi va a conquistare la vittoria anche nella finale contro la Gran Bretagna. A raccontare la gara azzurra ai microfoni Rai ci sono Francesco Pancani e Pierangelo Vignato, i primi giri tengono tutti col fiato sospeso poi intorno ai 3250 metri il momento decisivo e l’urlo dei telecronisti: “Li abbiamo sfaldati”.

Ganna, Milan e il futuro azzurro

La medaglia di bronzo dell’Italia nell’inseguimento a squadre maschile rappresenta un momento importante per un movimento che ha eletto Filippo Ganna come uno dei suoi punti di riferimento ma che ora sembra aver bisogno di una nuova spinta verso i prossimi appuntamento e anche verso Los Angeles 1928. I “rockets” azzurri continuano a dividere il loro impegno tra strada e pista. Un doppio impegno per nulla semplice con Ganna che a Parigi ha conquistato la medaglia d’oro anche nella cronometro individuale. Ora serviranno probabilmente anche forze fresche e nuovi volti per dare slancio a un movimento che rimane uno dei punti di riferimento in occasione dei Giochi olimpici.

Ganna: “Facile salire sul carro”

Filippo Ganna sembra non aver apprezzato qualche critica che è arrivata dopo la sconfitta in semifinale contro l’Australia e ai microfoni Rai, per una volta mette da parte la sua proverbiale ritrosia per le interviste: “Sempre facile salire sul carro dei vincenti ma sono quelli che restano anche nei momenti negativi che si meritano i ringraziamenti, a Tokyo eravamo la sorpresa. Dopo ieri magari siamo caduti a tanti, mai nulla è scontato a questi livelli. Oggi devo dire grazie ai miei compagni e allo staff che ci ha sempre supportato facendo grandissimi sacrifici. I miei compagni riescono sempre a farti tornare il sorriso. Forse questo bronzo vale anche più di un oro”.

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