Il Re è sempre Jonas Vingegaard. Che sul Monte Petrano mette un altro tassello pesante sulla via che conduce al successo nell’edizione 2024 della Tirreno Adriatico. Una corsa che si era già virtualmente chiusa a Villa Castellana, ma che sull’ascesa marchigiana ha messo il lucchetto alla porta, aggiungendo altri 26 secondi di vantaggio in classifica generale sui più diretti inseguitori. Che hanno provato a resistere all’assolo del danese, senza però riuscire ad andare oltre le piazze d’onore.
- Il danese fa sembrare tutto troppo facile
- Lorenzo Fortunato rimane il migliore degli italiani
- Parigi-Nizza, 7a Tappa: assolo di Vlasov, McNulty resiste in giallo
Il danese fa sembrare tutto troppo facile
Vingegaard ha salutato la compagnia a 6,5 chilometri dal traguardo, gestendo poi le forze negli ultimi due chilometri quando ormai il più del lavoro era fatto. Non ha fatto nemmeno lavorare troppo i suoi compagni di squadra nel corso di una tappa che ha vissuto su una fuga da lontano che dai 9 uomini iniziali è andata progressivamente assottigliandosi, con il tentativo più convincente mandato a referto da Carapaz, Healy, Garcia Cortina e Leknessund.
L’ultimo a mollare è stato l’ecuadoriano della EF Education EasyPost, che ha provato l’allungo solitario prima di essere ripreso a metà della salita del Petrano da Vingegaard, ancora in compagnia di Ayuso e Hindley. I quali però non hanno saputo resistere all’ennesimo attacco del danese, che li ha lasciati entrambi su posto.
Il lavoro fatto dalla Bora Hansgrohe per provare a consentire a Hindley almeno di attaccare il secondo posto, occupato da Ayuso, non ha prodotto l’effetto sperato: l’australiano è stato il primo ad accendere la miccia, ma il giovane rivale spagnolo non gli si è mai levato dalla ruota, accontentandosi di chiudere sul podio finale della corsa. Da sottolineare la quarta posizione finale di giornata di Isaac Del Toro, il messicano della UAE Team Emirates, che ha ribadito di possedere davvero numeri importanti per l’avvenire. Tom Pidcock ha chiuso al quinto posto, migliore degli Ineos Granadiers.
Lorenzo Fortunato rimane il migliore degli italiani
Nessun italiano ha chiuso nella top ten di giornata: il migliore è stato Lorenzo Fortunato, 12esimo a 1’20” da Vingegaard. Il quale in classifica generale ha portato a 1’24” il vantaggio su Ayuso e a poco meno di due minuti quello su Hindley, quando ormai rimane solo la tappa di San Benedetto del Tronto di domani, dove è scontato un arrivo in volata con la possibile rivincita tra Jonathan Milan e Jasper Philipsen, che sulle rampe del Petrano non hanno forzato giungendo a debita distanza dai primi.
Nella generale è sempre Fortunato il migliore degli italiani, 14esimo a 5’26”. L’assolo di Vingegaard nella tappa regina della corsa conferma lo straordinario momento di forma del danese, che in qualche modo ha mandato un messaggio forte e chiaro a Pogacar e a tutti coloro che proveranno da qui alla prossima estate a togliergli certezze in vista della grande battaglia che si prevede al Tour de France, dove il fuoriclasse della Visma punta al tris di vittorie.
Parigi-Nizza, 7a Tappa: assolo di Vlasov, McNulty resiste in giallo
La mini tappa della Parigi-Nizza ha visto il successo di Aleksandr Vlasov, che con un attacco ben assestato ai -3,5 km dall’arrivo ha sorpreso tutti e ha approfittato anche dell’immobilismo degli uomini di classifica, decisamente intenti a marcarsi stretti l’uno con l’altro. Remco Evenepoel ha vinto lo sprint ristretto degli inseguitori, regolando Primoz Roglic.
Brandon McNulty ha perso qualche secondo, ma è riuscito comunque a mantenere la vetta della classifica generale per soli 4 secondi su Matteo Jorgenson della Visma Lease a Bike, cosa che certo non lo pone al riparo da possibili brutte sorprese nell’ultima frazione della corsa, che si concluderà domani con l’arrivo a Nizza.