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Ciclismo, Volta a Catalunya, 1a tappa: Schultz sorprende il gruppo, Pogacar fa il numero ma chiude secondo a mezza ruota

Prima tappa del Giro di Catalogna con finale a sorpresa: l'australiano Schultz scatta poco prima del triangolo rosso e beffa Pogacar, battuto di neanche mezza ruota.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Ancora una volta Tadej Pogacar deve arrendersi sul più bello. Anche se stavolta il piazzamento è di quelli che un po’ lasciano stupiti: non c’è un Philipsen o un Matthews davanti allo sloveno, come avvenuto due giorni fa alla Sanremo, ma è il semi sconosciuto australiano Nicholas Schultz, dallo scorso anno alla Israel Premier Tech, il quale ha sparigliato le carte con una clamorosa azione solitaria che ha trovato adeguata ricompensa dopo una tenace resistenza negli ultimi 300 metri di gara. Quelli nei quali Pogacar ha tentato di andarlo a riprendere, liberandosi con irrisoria facilità di tutte le principali ruote del gruppo sul traguardo in lieve salita di Sant Feliu de Guixols.

Schultz, il coraggio ha pagato: una stoccata da finisseur

Allo sloveno, un po’ come sabato scorso, è mancato davvero un niente per riuscire a mettere la propria ruota davanti a quella di Schultz. A conti fatti sarebbero bastati 4-5 metri in più per mettere tranquillamente la freccia e festeggiare il primo successo nell’edizione 2024 del Giro della Catalogna, che sembra fatto apposta a immagine e somiglianza di Pogi.

Che un po’ come tutto il gruppo s’è fatto sorprendere quando l’australiano, prima ancora della flamme rouge dell’ultimo chilometro, ha tentato la sparata solitaria, riuscendo a guadagnare una manciata di secondi. Schultz è stato bravissimo a resistere fino ai 300 metri dall’arrivo, quando però ha cominciato ad accusare la fatica, complice anche una pendenza che s’è fatta più accentuata.

È lì che Pogacar ha fiutato l’impresa: ha salutato il resto della carovana lanciandosi solitario all’inseguimento del corridore della Israel, rimontando soprattutto negli ultimi 50 metri ma dovendo accontentarsi ugualmente della piazza d’onore, col solo Stephen Williams (curiosamente altro corridore della Israel, in questo caso britannico) che è stato l’unico a tentare di resistere allo scatto dello sloveno. Il buco provocato dall’azione di Pogacar è costato un paio di secondi agli altri uomini di classifica, con Vlasov e Kuss che hanno chiuso in top ten.

Domani si va subito in salita: Pogacar prenota la vittoria

La prima tappa della corsa catalana, che strizza decisamente l’occhio agli scalatori (come da abitudine), ha raccontato la fuga nella prima parte di giornata di un drappello di 5 uomini del quali ha fatto parte anche Simone Petilli (Intermarché).

Sfortunato Egan Bernal: il colombiano della Ineos Granadiers, che punta a fare classifica, dopo aver conquistato 3 secondi vincendo lo sprint intermedio è rimasto attardato nel finale da una caduta, apparentemente senza conseguenze (essendo dentro i -3 dall’arrivo, il tempo è stato neutralizzato).

Domani seconda frazione subito dedicata agli uomini amanti della salita: partenza da Matarò e arrivo posto ai 2.135 metri di Vallter dopo oltre 180 chilometri di corsa, gli ultimi 50 dei quali praticamente sempre col naso all’insù. Pogacar sin qui, su tre gare disputate, ha chiuso sempre a podio: primo alla Strade Bianche, terzo alla Milano-Sanremo, secondo oggi. Domani, chissà…

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