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Claudio Ranieri: non sono in pensione ma non andrò in tv, aspetto una nazionale

L'ex tecnico del Cagliari conferma che non allenerà più una squadra di club ma non gufa Spalletti, le vacanze al mare e l'elogio a Parma e Torino

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Indietro non si torna. Claudio Ranieri di telefonate ne ha già avute dall’estero e probabilmente ancora ne avrà più in là ma di tornare ad allenare una squadra di club non ha voglia. L’ex tecnico del Cagliari si confessa a La Repubblica mentre continua a godersi il mare di Calabria ma ribadisce di voler provare l’esperienza sulla panchina di una Nazionale.

Ranieri e quella voglia di Nazionale

La passione di allenare non è andata via: “A Cagliari ho chiuso un cerchio, è stato il finale perfetto. Però un po’ di voglia c’è sempre, chi lo sa. Di sicuro non farò mai il commentatore televisivo, proprio non mi va. L’ho già detto, come ultimissima cosa mi piacerebbe allenare una nazionale. Ho detto “una” nazionale, eh, non “la” nazionale”. Mi auguravo anzi che Spalletti ne sarebbe venuto fuori e sono contento che l’abbia fatto. E quando dichiarai che mi sarebbe piaciuto guidare una selezione Mancini era ancora saldissimo. Non mi sono mai candidato all’azzurro e non lo faccio certo ora. Ho visto una grande Italia praticare un bel calcio all’italiana moderno, non tanto diverso da quello con cui la Spagna di De La Fuente ha vinto l’Europeo e che ho visto anche nel City di Guardiola, che oramai gioca molto più in verticale che in orizzontale”.

Intanto si gode le vacanze: “Qui si sta benissimo, sono uno del posto: vado a fare la spesa, dal macellaio, dal pescivendolo. Non vado in osteria a giocare a carte ma solo perché non ci ho mai giocato, non sono capace. Mia moglie è calabrese, mia figlia è nata qui, questo è un pezzetto di casa ma mi sento in vacanza e non in pensione”.

Ranieri applaude Parma e Torino

Da lontano continua a seguire la serie A: “Seguo, guardo, vedo tutto. Noi allenatori siamo malati. Più di tutto mi è piaciuto, e molto, il Parma. Si vede che sono tre o quattro anni che hanno un progetto su cui lavorano, ed è un bel vedere. Davanti sono notevoli, Bernabé è un gran bell’organizzatore di gioco. Pecchia ha messo in piedi una squadra davvero divertente. Complimenti. L’Inter è l’Inter. Thiago Motta sembra che abbia subito preso la Juve per il verso giusto e in più deve ancora buttare nella mischia tutti i pezzi grossi. Mi sta piacendo molto il Toro di Vanoli, squadra verticale come poche, e aspetto il Napoli, perché Conte se non arriva primo arriva secondo, specie se non deve fare le coppe. La Roma è una squadra nuova, ha dovuto aggiustare molto, ma De Rossi ha già dimostrato di saper essere una guida e in campo mette le idee, non il cuore o la pancia. E comunque la partecipazione emotiva aiuta. Io ho girato molto e oltre alla Roma, che è la mia squadra da bambino, nel cuore porto il Cagliari, e Cagliari: ho amato e amo tutto di quella squadra e questo amore mi ha aiutato in questi ultimi due anni, perché nessuno più di chi ama vuole il bene dell’amato”.

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