La lite tra il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e il suo ex tecnico, ora sulla panchina dell’Inter, Antonio Conte, continuerà a far parlare a lungo.
Diversi opinionisti hanno detto la loro su quanto accaduto in Coppa Italia, nonchè l’ex presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli.
Quest’ultimo, numero uno della società prima dell’arrivo di Conte alla Juventus, nel post Calciopoli, ha parlato proprio dell’allenatore nerazzurro svelando un aneddoto risalente al 2006-’07 e parlando dello stesso non proprio in termini lunsinghieri ai microfoni di Radio Punto Nuovo.
Cobolli Gigli torna alla Serie B 2006-’07, in cui Conte allenava l’Arezzo. La Juventus festeggiò il ritorno in Serie A proprio contro i toscani: “È sicuramente un tecnico competente, ma esagitato: non vorrei essere sua moglie o sua figlia. È di alti valori tecnici, ma a livello umano un po’ meno. Nel momento in cui scartammo Conte per Ranieri nel 2007, parlandone con Blanc gli ricordai cosa successe ad Arezzo”.
Ed ecco dunque il racconto di quella primavera 2007: “Fuori dalla porta si sentiva una persona che urlava: era Conte incazzato nero perché non avevamo pareggiato. Io segnalai quella reazione scomposta e senza senso, anche se nessuno gli diede grande importanza. Per me denotava la mentalità di uno che non avrebbe dovuto allenare la Juventus”.
Riguardo alle parole di Agnelli contro Conte dopo Juventus-Inter di Coppa Italia, Cobolli Gigli ha un proprio pensiero: “Il termine usato da Agnelli può essere utilizzato anche per dire ‘stupido’. Non escludo che l’Avvocato, persona raffinatissima, l’abbia detto anche in amicizia. Ieri Agnelli è stato vittima di sé stesso e del fatto che i social ti controllano in ogni momento. Veniva fuori da una partita combattuta e si è sfogato di quanto aveva accumulato tutto questo tempo verso Conte. Il suo errore è aver usato il termine in maniera offensiva”.