Una città intera in festa accoglie il proprio nuovo campione. È stato infatti ufficialmente presentato Cesc Fabregas, nuovo acquisto del Como in Serie B.
Dopo una carriera di successi, costellata da campionati, coppe europei e trionfi internazionali con alcune delle squadre più forti della storia del calcio, Fabregas approda in Lombardia con un unico scopo in mente: riportare i lariani in Serie A dopo più di 20 anni dall’ultima volta.
- Cesc Fabregas, un giocatore che non ha bisogno di presentazioni
- Cesc al Como, non per soldi ma per la sfida
- La carriera di Fabregas: Arsenal, Chelsea, Barcellona e le Furie Rosse
Cesc Fabregas, un giocatore che non ha bisogno di presentazioni
Inutile presentarvi chi è Cesc Fabregas, un ragazzo arrivato al Como con la mentalità giusta per il posto nel quale è in questo momento. Oggi è andata in scena la sua presentazione ufficiale, e queste sono state le sue prime parole:
“Arrivo qui con la stessa ambizione che mi ha sempre distinto, sono arrivato per essere un giocatore, fare bene e vincere le gare. Nel momento in cui non ci sarà più questa ambizione smetterò di giocare, ma non è certamente questo il momento dato che che ho ancora molto da fare nel pallone. Sono davvero ambizioso e desidero riportare il Como dove merita di stare, in Serie A”.
Fabregas, nel corso dell’intervista, prova a spiegare anche come si è svolta la trattativa con il Como:
“Sono stati parecchi i motivi che mi hanno fatto decidere di venire in Italia. Nel momento in cui il mio agente mi ha parlato del Como c’è stata la possibilità di discutere con la società, ho accettato di parlarne . Da quando mi è scaduto il contratto, e non era mai successo, ho ricevuto 2000 chiamate anche da persone che non faceva parte del mondo del calcio ma provava solo a guadagnare. Sono stato davvero deluso da questo, ero molto triste a scoprire questo lato del mondo […] Io non ero in cerca di soldi, ma desideravo solo sposare un progetto che mi appassionava: quello del Como è molto interessante, vedo un futuro per questa squadra anche a lungo termine. La squadra mi ha cercato non solo per giocare un anno o due, ma per un progetto a lungo termine e per questo ho deciso di puntare sul progetto Como”.
Cesc al Como, non per soldi ma per la sfida
Fabregas approda al Como non per soldi, come per sue stesse parole, ma soprattutto per il gusto della sfida che per un classe ’88 e con tanti successi alle spalle, non è facile trovare:
“La sfida successiva è sempre quella più importante, dal momento in cui inizio una nuova sfida la faccio sempre al top. A volte sono testardo, mi prendo troppo seriamente, ma sono molto passionale. Questa avventura la vedo coma la possibilità di fare bene, apprendere e migliorare non solamente in campo ma anche per quanto riguarda il futuro fuori dal campo di questa società. Per me conta solo la crescita di questa società […] L’Mls non faceva parte del mio progetto, io volevo rimanere in Europa. Sono arrivate proposte non dall’Europa, non tante, ma io avevo l’ambizione di rimanere in Europa e trovare il progetto giusto”.
A questo proposito, è stato annunciato che Fabregas, assieme al suo agente, diventerà azionista del Como una volta smesso di giocare a pallone.
Inoltre in Serie B si rinnoverà la sfida con Gigi Buffon, battuto nella finale di Euro 2012:
“A Buffon ho già fatto due gol in carriera, spero di fare il terzo…Il livello della B è alto, le formazioni retrocesse sono di qualità. Sono impaziente di iniziare, fare bene e giocare e vincere tanto. E poi vorrei fare un po’ di magie qui a Como”.
Infine, Fabregas spende qualche parola sulla sua ultima stagione al Monaco:
“La scorsa stagione al Monaco è stata decisamente difficile, ma non ho il controllo su questo tipo di cose come gli infortuni o fattori societari. Ma il passato è il passato, adesso voglio guardare al futuro, l’importante è che io sia qua, sono qui non solo per giocare ma per dare una mano anche fuori dal campo in questo progetto a lungo termine”.
La carriera di Fabregas: Arsenal, Chelsea, Barcellona e le Furie Rosse
Difficile condensare la carriera di Fabregas in poche righe. Basti sapere che ha fatto parte di uno degli Arsenal più forti della storia, e che ne è diventato capitano ad appena 20 anni sostituendo una leggenda come Gallas.
Nel 2011 il trasferimento al Barcellona, dopo gli ultimi anni difficili a Londra dove comunque ha vinto parecchie coppe nazionali. In Spagna viene trasformato in Falso Nueve, un ruolo che in quegli anni ricopre anche in nazionale quando non ci sono Torres e David Villa. Inoltre, nella Roja ha sempre indossato la maglia numero 10.
In Spagna vince una Liga, ma manca il successo in Champions League, coppa che non è mai riuscito a conquistare in carriera. Dopo il Barca ecco il Chelsea, con il quale vince due Premier League, una Coppa di Lega e una Supercoppa.
Nelle tre stagioni passate al Monaco, Fabregas è stato in netto calo anche a causa di continui infortuni, ma la sua grandezza rimane invariata.
Importante anche sottolineare come abbia fatto parte, da titolare, nella nazionale della Spagna che ha vinto Euro 2008, il Mondiale in Sudafrica del 2010 e Euro 2012, proprio contro l’Italia, giocando insieme a tutti i più grandi giocatori spagnoli della storia, come Xavi, Iniesta, Villa, Puyol, Casillas, Fernando Torres e molti altri.