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Milan: Pioli rivela suo grande cruccio, si scaglia sui calendari tra il ricordo di Astori e caso-Ibra

Il tecnico rossonero fa il punto sui tanti infortunati e rivela perché c’è una differenza di rendimento così evidente tra il primo e il secondo tempo

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

I rumours che parlano di ultima spiaggia con Fiorentina e Borussia come ultimi salvagenti per evitare l’esonero, il -8 dall’Inter capolista, la caterva di infortuni che non accenna a interrompersi con un attacco privo di tutti i titolari, le critiche per un atteggiamento double-face e per le tante rimonte subite: Stefano Pioli è sulla graticola da giorni e la sosta ha solo amplificato le critiche. Urge una risposta immediata e convincente che inevitabilmente passa dalla gara di domani sera contro i viola, nonostante l’emergenza assoluta.

Pioli ricorda Davide Astori prima di Milan-Fiorentina

Si parte dal ricordo per lo scomparso Davide Astori da parte di Stefano Pioli: “Questa è la sua partita. Davide è cresciuto qui ed è poi diventato capitano della Fiorentina. Domani ci sarà un’iniziativa importante organizzata da Fondazione Milan e dalla Fondazione di Davide Astori. Dobbiamo essere tutti partecipi”.

Il tecnico rossonero è contro i calendari delle nazionali

Era difficile immaginare che il Milan con un calciomercato così ampio si potesse trovare con una panchina così stretta, Pioli parla della possibile soluzione agli infortuni in nazionale. Okafor ad esempio ha giocato tre gare di fila con la Svizzera ma il tecnico rossonero non ha mai pensato di chiamare il collega elvetico: “Non li ho mai chiamati i ct perché ho grande rispetto del loro lavoro. Credo che i calendari non siano corretti: è un problema che va affrontato con grande senso di responsabilità da parte di tutti. Andrebbe diluito e meno compresso: farebbe bene a giocatori e allo spettacolo”.

Sta di fatto che gli infortuni al Milan sono più che altrove: l’allenatore rossonero non crede che il calciomercato estivo sia stato sbagliato o incompleto: “I rimpianti sono di chi non prova a fare. Il club mi ha messo a disposizione una rosa competitiva, ora siamo in emergenza a causa degli infortuni e delle squalifiche. Sono sicuro che i numeri sugli infortuni miglioreranno in futuro. L’unico cruccio che ho è non essere riusciti ad abbassare la media infortuni del Milan, abbiamo fatto di tutto per migliorare questa situazione. Tutti gli infortuni poi andrebbero contestualizzati, le nazionali non ci danno una mano, abbiamo numeri negativi ma ci stiamo sforzando per arrivare a performance migliori”.

Pioli dribbla sul possibile esonero

Il momento è difficile: “Ho chiesto al gruppo attenzione. Io lavoro, devo restare concentrato su quello che stiamo facendo. Da ieri abbiamo preparato la Fiorentina. So benissimo cosa rappresenta il mio ruolo: tanti onori e tante critiche. Vado avanti con le mie idee, il mio club e la mia squadra. Ci sono due atteggiamenti possibili: chi pensa positivo e chi cerca di rovinare tutto ed essere negativo, io sono del primo partito ma perché continuo a credere in questo gruppo. Il mio futuro? Nessuno ha certezze, neanche voi”.

Camarda l’asso nella manica di Pioli

Dopo l’emergenza in attacco -per gli infortunati Leao e Okafor e lo squalificato Giroud– potrebbe essere Camarda la soluzione di Pioli per la gara contro la Fiorentina: “Il talento non ha età, Francesco ne ha tanto. Dobbiamo essere noi ad accompagnare lui con il massimo della calma per fargli fare un progetto importante. Il destino ti crea a volte certe occasioni. Dobbiamo aiutarlo. E’ giovane, ma caratterialmente già maturo. E’ felice di essere con noi ed è pronto a darci una mano se servirà“.

La differenza tra primo e secondo tempo del Milan sta diventando una costante: “L’errore è nel calare l’attenzione, siamo stati poco continui nel portare avanti la stessa partita per 95′, non dobbiamo farci condizionare da episodi negativi”

Ibrahimovic resta in attesa di entrare nel Milan

Fisicamente a Los Angeles ma mentalmente a Milano: Zlatan Ibrahimovic è in attesa di capire le sue sorti da ruolo di dirigente con il Milan e Pioli in conferenza spiega la situazione: “Non l’ho sentito, so che era a Las Vegas e so che sta parlando con la società e la proprietà. Se Cardinale ha visto qualcosa di eccezionale in lui non si è sbagliato. Ibra, se dovesse tornare, sarà una risorsa importante”.

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