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Napoli, Conte sul futuro cita Califano e rivela: "Sapete cosa mi chiedono i tifosi?"

Troppo importante il sogno scudetto per toccare altri argomenti. Così il tecnico salentino racconta il sentiment dei tifosi e la pressione positiva

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Antonio Conte è pienamente immerso nel Napoli e nel sogno scudetto da inseguire. A tre giornate dalla fine non c’è spazio per altri argomenti: lo si deve ai tifosi, che intanto gli dicono grazie, e al lavoro profuso durante tutto il corso della stagione. La pressione in vista del Genoa c’è ma il tecnico la vede in modo positivo. Anche perché non si può dimenticare il recente passato e il decimo posto.

La fatica continua per Conte e i suoi giocatori

Da “amma faticà” di inizio stagione a “dobbiamo continuare a lavorare” di ora. Il dialetto si trasforma in italiano ma non cambia la sostanza. Antonio Conte rimane proiettato sul Genoa e sulle altre due sfide di campionato. La città freme e il tecnico lo sa: “Però sto trovando molta responsabilità. Sentirsi dire grazie è la cosa più bella, significa che il lavoro è stato apprezzato“.

Non esiste l’argomento futuro

Il pensiero sul futuro in questo momento non esiste. “Il tifoso è tranquillo e queste domande non me le fa. L’unica cosa che chiedono è di vincere lo scudetto. Noi ci proveremo con tutte le nostre forze come stiamo facendo. Il resto? E’ noia, come cantava Califano“. Giocare dopo l’Inter non è uno svantaggio secondo l’allenatore: “La pressione esiste a prescindere, dobbiamo incanalarla in maniera positiva“.

Due recuperi preziosi dall’infermeria

Sugli infortunati invece arrivano due buone notizie, ovvero i recuperi di David Neres e Lobotka regolarmente convocati per il match di domani. Bisogna pazientare ancora, invece, per Buongiorno. Il Genoa resta un avversario delicato a prescindere dalla mancanza di obiettivi: “Non ho mai visto nessuno deporre le armi, specialmente a Napoli contro il Napoli“.

Non preoccupa la gestione delle partite: “Non siamo partiti come favoriti. Soffriamo ma fa parte di un percorso di crescita. Non dobbiamo dimenticarci del campionato scorso. Il braccetto del tennista o il troppo entusiasmo? E’ una domanda ricorrente da 10 partite. Ne restano 3, le prendiamo una alla volta e proviamo a vincere il campo restando focalizzati sul lavoro da svolgere. Il nostro è uno stress positivo“.

Il libro scritto da Antonio Conte parlava di testa, cuore e gambe. Oggi il tecnico salentino aggiunge anche il termine resilienza. E di resilienza questo Napoli ne ha dimostrata davvero tanta.

Napoli, Conte sul futuro cita Califano e rivela: "Sapete cosa mi chiedono i tifosi?" Fonte: Ansa

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