La tempesta perfetta. Questo il clima in casa Juventus. Le sconfitte contro Milan e Maccabi hanno riaperto una crisi mai sopita dopo gli illusori successi con Bologna e israeliani all’andata. Sull’orlo del baratro dell’eliminazione in Champions e uno scudetto quasi già andato a ottobre, il derby alle porte potrebbe essere l’ennesima occasione di rilancio, di svolta, ma anche il punto di non ritorno di una stagione fallimentare dopo soli due mesi. I tifosi lo sanno, lo hanno fatto capire, la contestazione cova specie dopo gli striscioni-avvertimento delle scorse ore.
- Juve, lo striscione dei tifosi: "Agnelli vattene"
- Crisi Juventus, il comunicato dei tifosi: "Chi rema non è degno"
- La Juve è una polveriera, pronta la contestazione per sabato
Juve, lo striscione dei tifosi: “Agnelli vattene”
In attesa del derby di sabato contro il Torino, sono arrivati dei chiari avvertimenti al mondo Juventus dopo la deludente, a tratti irritante partita persa dai bianconeri a Tel Aviv contro il Maccabi che rischia di spegnere ogni residua chance di qualificazione in Champions, ora davvero appesa ad un miracolo.
Al ritorno a Torino, mentre squadra, staff tecnico e società cercavano di mediare su un ritiro “farsa” di appena un paio di giorni, fuori dallo Stadium sono comparsi due striscioni. Paradossalmente mentre sui social spopola l’hashtag #AlleriOut, a parole quanto scritto dai tifosi in quegli striscioni prende le difese di Allegri e punta il dito contro i giocatori e il presidente Agnelli. “Mister Allegri non dimetterti mai! Chi rema contro… non è degno di questa maglia”. Mentre sul secondo c’è scritto a lettere chiare e cubitali: “Agnelli vattene”.
Crisi Juventus, il comunicato dei tifosi: “Chi rema non è degno”
Nella giornata di ieri poi ancora una volta Andrea Agnelli è finito nel mirino del gruppo organizzato Viking Juve 1986, gruppo storico dei tifosi bianconeri, che si sono presi, postandoli la paternità di quegli striscioni esposti fuori allo Stadium con tanto di comunicato che puntava ancora una volta il dito contro il presidente bianconero e le sue decisioni degli ultimi anni.
“ALLEGRI NON DIMETTERTI MAI!!! Chi rema contro …non è degno di indossare la maglia …! Fino a quando decideva il colore delle tende degli uffici amministrativi o lo spessore della carta igienica nei bagni degli spogliatoi della Prima Squadra tutto filava liscio: scudetti, coppe nazionali, finali di Champions. Poi ha deciso di fare veramente il Presidente: via Marotta; via Paratici; via Allegri; via Sarri, via Pirlo, via le strisce sulla maglia, via il logo, via gli ultras dallo stadio. 700 milioni di ricapitalizzazione in 3 anni per avere una squadra piena zeppa di mediocri, un ds preso dalla Serie C, un ad che di calcio sa solo che la palla è sferica, uno stadio trasformato in un cinema all’aperto. Lapo & John Elkann: è l’ora delle decisioni irrevocabili”.
La Juve è una polveriera, pronta la contestazione per sabato
Con questo clima il derby che si giocherà sabato si prospetta davvero delicato all’inverosimile per la Juventus che dovrà scrollarsi di dosso tutte le tensioni, le negatività di questa ultima settimana, o forse meglio dire, dell’ultimo mese. Appare chiaro che in caso di altro risultato pessimo la contestazione del tifo bianconero esploderà appieno.
Come evocata dai gruppi organizzati, ma idem succede sul web, il tifo bianconero spazientito ha chiesto da tempo, incessantemente questa settimana, l’intervento della proprietà, intesa come famiglia Elkann. Più che mandare via Allegri si chiede un ribaltone societario con il sollevamento di Andrea Agnelli dal ruolo di presidente con pieni poteri e una nuova struttura societaria.