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Crisi Juventus: i numeri da film horror della gestione Allegri

Tre sconfitte casalinghe certificano le mancanze dei bianconeri. La stagione è da incubo e l'attacco non funziona. Sotto accusa l'operato di Allegri.

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Un altro tonfo. La Juventus cade, nuovamente, all’Allianz Stadium. Questa volta è l’Atalanta a pasteggiare in casa dei bianconeri, certificando la profonda crisi della Juventus di Massimiliano Allegri.

Juventus, i numeri della crisi

Dopo i quattro schiaffoni presi dal Chelsea in Champions League, la Juventus era chiamata a un pronto riscatto contro l’Atalanta. Invece, ancora una volta, i bianconeri sono usciti dal campo con una sconfitta. C’è un dato allarmante: la Juventus ha già incassato tre sconfitte casalinghe in questo campionato, nella sua storia in Serie A solo nel 1956/57 e nel 1948/49 aveva registrato altrettante sconfitte dopo le prime sette partite interne in una singola stagione nel torneo. Ma c’è dell’altro: le tre sconfitte patite sino a oggi in campionato sono lo stesso numero di passi falsi avuti, in casa, in tutto lo scorso campionato, quando c’era Andrea Pirlo alla guida della Vecchia Signora. Un ruolino di marcia pessimo che certifica, senza ogni ragionevole dubbio, la crisi della Juventus di Massimiliano Allegri.

Crisi Juventus, il gol che non arriva

I tifosi bianconeri si auguravano che, con il rientro di Paulo Dybala, l’attacco bianconero potesse cambiare marcia e, invece, è arrivata un’altra partita senza gol a referto. Ottava in classifica, la Vecchia Signora, in 14 gare di campionato, ha segnato solamente 18 reti. Quasi la metà di quelle segnate dall’Inter (34 gol, miglior attacco del torneo). Al momento, i bianconeri hanno il 12esimo attacco della Serie A (con diverse squadre che devono ancora giocare la quattordicesima giornata). Paulo Dybala fatica a dare continuità alle sue prestazioni (anche a causa di continui problemi fisici). Alvaro Morata, decisivo per la qualificazione della Spagna al Mondiale, è a secco da tantissimo tempo. Preoccupa anche l‘involuzione di Federico Chiesa. Il fuoriclasse azzurro, Campione d’Europa, ha segnato una sola rete in campionato (lo scorso 22 settembre contro lo Spezia). Male anche le alternative a disposizione di Massimiliano Allegri: Moise Kean non riesce ad essere incisivo quando entra in campo e Kaio Jorge (pochi minuti) non ha mostrato nessuna fiammata di classe.

Juventus, sotto accusa Allegri

Massimiliano Allegri sta cercando, in ogni modo, di gettare acqua sul fuoco ma, dopo l’ennesima figuraccia, è finito nell’occhio del ciclone. Sempre più tifosi bianconeri lo considerano, insieme a diversi giocatori, il principale responsabile di questa stagione cominciata in maniera indecente. Forte di un contratto di quattro anni (a cifre monster), il tecnico bianconero predica calma e guarda ad un lavoro programmato nel tempo. Una visione che non collima con le necessità del popolo bianconero, stanco di assistere a prestazioni mediocri da parte della squadra. Il tutto in un momento in cui anche la società è alle corde per le note vicende societarie e il caos generato dalla serie TV All or nothing.

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