Il ricorso della Juventus contro la chiusura della curva dell’Allianz Stadium nella partita contro il Napoli di domenica sera è stato accolto non per motivi di merito, ma per un vizio di forma, dovuto a un errore della Procura Figc. Lo si è scoperto oggi, alla lettura delle motivazioni pubblicate dalla Corte Federale d’Appello che accolse appunto la richiesta del club bianconero.
- Juventus, la curva chiusa per razzismo e poi riaperta
- L’errore della Procura Figc e la riapertura della curva della Juventus
- Corte d’Appello obbligata ad accogliere ricorso Juventus
- L’errore della Procura scatena i tifosi sul web
Juventus, la curva chiusa per razzismo e poi riaperta
La vicenda è nota da giorni: dopo i cori razzisti indirizzati al centravanti dell’Inter Romelu Lukaku nella semifinale di andata di Coppa Italia giocata all’Allianz Stadium, la curva dei tifosi della Juventus era stata chiusa dal giudice sportivo.
La Juventus, pur non negando quanto accaduto, ha fatto ricorso contro quella decisione, accolto dalla Corte Federale di Appello. Si pensava che il successo ottenuto dai bianconeri fosse dovuto alla collaborazione data all’individuazione dei colpevoli, ma invece non è così: la verità alla base della scelta della Caf è emersa oggi nelle motivazioni dell’accoglimento del ricorso.
L’errore della Procura Figc e la riapertura della curva della Juventus
Secondo quanto si legge nelle motivazioni della Corte Federale d’Appello, infatti, il ricorso della Juventus contro la chiusura per cori razzisti della curva dell’Allianz Stadium è stato accolto in seguito a un errore della Procura Figc. Gli ispettori federali presenti a Torino, infatti, hanno inviato la loro relazione al giudice sportivo alle ore 14:12 del giorno successivo alla gara, ovvero con 12 minuti di ritardo rispetto alla scadenza prevista dal regolamento.
La Procura Federale ha poi provato a motivare il ritardo asserendo di aver riscontrato problemi con la posta elettronica. Il ritardo sarebbe stato causato da “problemi tecnici nell’invio alle ore 13:15 del messaggio di posta elettronica e del relativo file pdf (non modificabile), finalizzato e condiviso dal Procuratore Federale alle ore 12.25 del 05.04.2023; trasmissione poi andata a buon fine solo alle ore 14.12”, secondo quanto affermato dalla Procura.
Corte d’Appello obbligata ad accogliere ricorso Juventus
La motivazione del ritardo addotta dalla Procura Figc non ha però convinto la Corte di Federale d’Appello, che è dunque stata obbligata a escludere la relazione degli ispettori federali presenti a Torino nelle sue valutazioni e a riaprire la curva della Juventus.
Per la giustizia sportiva, dunque, una vera figuraccia: la notizia, infatti, non può che rafforzare l’immagine di un calcio incapace di contrastare un maniera efficacia il razzismo negli stadi.
L’errore della Procura scatena i tifosi sul web
A tal proposito, sono tante le reazioni scandalizzate da parte dei tifosi sui social network. “Ma come! Il ricorso non era stato accolto per il comportamento ‘collaborazionista’ della Juve?”, domanda Michele. “Servirebbe una buona notizia: il licenziamento immediato degli ispettori federali”, aggiunge Pietro. “Ma il razzismo va combattuto solo fino alle 13:15 o si può combattere anche dopo?”, ironizza Zelgadis. “Nulla da fare, ogni scusa è buona per garantire la presenza dei razzisti nelle curve”, la chiosa di Francesco.