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Inter-Juventus: da Ronaldo-Iuliano a Conte-Agnelli, storia di una rivalità infinita

Dopo la rissa della gara di andata e il caso Lukaku anche la sfida di stasera è destinata a rinnovare lo scontro tra nerazzurri e bianconeri che genera polemiche da decenni 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

La semifinale di ritorno di Coppa Italia di stasera scriverà un altro capitolo nella storia della rivalità infinita tra Inter e Juventus, due squadre, anzi due mondi che scontrandosi generano polemiche praticamente sin dagli albori del calcio italiano: da quelle per lo scudetto bianconero del ’61 allo scontro tra Ronaldo e Iuliano nella gara chiave della stagione ’97/’98, dalle battaglie verbali tra Peppino Prisco e Gianni Agnelli, fino allo scambio, ben più volgare, tra l’Antonio Conte interista e Andrea Agnelli di due anni fa.

La Primavera Inter in campo contro la Juventus nel ‘61

Quando è nata la rivalità tra Inter e Juventus? Complicato rispondere a questa domanda, da squadre vincenti nel calcio italiano hanno sempre finito per ritrovarsi l’una contro l’altra. Possiamo però fissare la prima svolta “al veleno” della storia tra Inter e Juventus nel campionato 1960-61, i nerazzurri dominano il girone di andata, vincendo la gara coi bianconeri. Nel ritorno il calo e la rimonta della Juve, fino all’episodio chiave del Comunale di Torino: c’è troppa gente, i tifosi sono anche sulla pista d’atletica e l’arbitro sospende l’incontro per ordine pubblico. L’Inter vince per 2-0 a tavolino, ma la Juve fa ricorso e ottiene dalla Figc (presieduta da Umberto Agnelli) che la partita venga rigiocata praticamente a fine campionato: dopo il k.o. di Catania (2-0) l’Inter si ritrova a -2 dalla Juventus e per protesta decide su ordine del presidente Angelo Moratti di presentarsi a Torino con la Primavera. La Juve infierisce sui ragazzini, finisce 9-1, e festeggia lo scudetto: juventini e interisti se le promettono per l’eternità.

Inter-Juventus, la battaglia dialettica tra Prisco e Gianni Agnelli

La battaglia tra Inter e Juventus è stata spesso verbale, anche divertente quando gli interpreti erano personaggi dall’acume e dalla dialettica di Peppino Prisco o Gianni Agnelli. “Quando stringo la mano a un milanista la lavo, quando la stringo a uno juventino conto le dita”, diceva il primo, a lungo dirigente nerazzurro, alludendo ai favori arbitrali di cui la Juve avrebbe beneficiato negli anni; “Ormai in Italia non c’è più ritegno se anche il mio cuoco può comprare una squadra di calcio”, replicava Agnelli riferendosi a Ernesto Pellegrini, il re delle mense, acquistò l’Inter.

Inter-Juventus: il caso Ronaldo-Iuliano e il 5 maggio

In campo, il termometro delle polemiche raggiunse il suo massimo il 26 aprile ’98: Juventus-Inter è decisiva per le sorti dello scudetto e sull’1-0 l’arbitro Ceccarini nega un rigore solare per fallo del bianconero Iuliano su Ronaldo il Fenomeno, per poi fischiare un penalty in favore della Juventus sul ribaltamento dell’azione. Un episodio che per gli interisti rappresenta la prova definitiva dell’influenza della Juventus sul mondo arbitrale. Calciopoli è ancora lontana, prima c’è un’altra data chiave nella rivalità tra Juventus e Inter, quella del 5 maggio 2002, ultima giornata di campionato in cui i bianconeri sorpassano l’Inter sconfitta inaspettatamente in casa della Lazio. “5 maggio godo ancora”, la scritta che Gigi Buffon mostrerà su uno striscione nei festeggiamenti scudetto bianconero del 2013, 8 anni dopo.

Inter-Juventus: Calciopoli e la lite Conte-Agnelli

Con Calciopoli l’Inter si prende le sue rivincite, acquista alcuni dei migliori giocatori della Juventus retrocessa in B (Ibrahimovic, Vieira) e vince il Triplete nel 2010. Non solo: le viene assegnato il campionato del 2006, revocato alla Juve insieme a quello del 2005: da allora per i tifosi bianconeri gli interisti sono “cartonati”, perché detentori di uno scudetto di cartone.

Nell’ultimo decennio, invece, lo scambio più scoppiettante ha visto come protagonisti nel 2021 l’allora presidente della Juve Andrea Agnelli e Antonio Conte, ex bandiera bianconera, che quell’anno riportò l’Inter a vincere lo scudetto. È la semifinale di Coppa Italia, si gioca a Torino: durante la gara Conte battibecca con la panchina e anche la tribuna dei dirigenti Juve, fino a rivolgere loro il dito medio. Agnelli risponde con una scarica di insulti al suo ex allenatore, poi la rissa verbale si trasferisce negli spogliatoi. È l’ennesimo episodio di una rivalità senza fine: dopo la rissa della gara di andata e il caso Lukaku, attendiamoci nuove polemiche anche dopo la gara di stasera.

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