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Da Koulibaly a Brozo, Arabia nuova terra promessa: tutto quello che c'è da sapere

Alla scoperta del campionato arabo tra curiosità e certezze economiche ma senza più ipotesi Mondiale 2030

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Era difficile ipotizzare che con gli esperimenti del calcio americano prima e del calcio cinese poi, l’Arabia Saudita potesse diventare così all’improvviso una nuova terra promessa del football. Tra le vecchie conoscenze del calcio europeo, che tutt’ora giocano nella Lega saudita, uno dei primi a trasferirsi era stato l’ex Inter Ever Banega, che, dopo aver conquistato la sua terza Europa League tra le file del Siviglia, decise di accettare l’offerta dell’Al-Shabab nell’estate del 2020.

Cristiano Ronaldo: l’apripista del calcio arabo

Prima che Cristiano Ronaldo facesse da apripista per tutti gli altri top player europei, diventando il nuovo re saudita all’Al-Nassr, anche Anderson Talisca, si trasferì nel club numero uno di Riyadh già dall’estate del 2021, seguito dall’ex portiere del Napoli, David Ospina. Marcelo Brozovic, l’ultimo e recente colpo di mercato dei giallo-blu sauditi, è stato comprato dall’Inter per 23 milioni di euro e percepirà un triennale da 20 milioni di euro in Arabia dopo 8 anni e mezzo in nerazzurro per Brozovic.

Nell’ultimo mese anche l’Al-Ittihad, squadra di Gedda – vincitrice della Saudi Pro League- non è rimasta a guardare riuscendo a ottenere i “si” dei super top player Karim Benzema, che – dopo quattordici stagioni al Real Madrid – ha accettato la clamorosa offerta di 100 milioni di euro all’anno, e di N’Golo Kantè dal Chelsea, che percepirà un contratto da 25 milioni di euro a stagione.

Brozovic, Koulibaly, Ziyech e non solo: chi altro potrebbe volare dagli arabi

I club arabi non sembrano in alcun modo intenzionati a fermarsi qui. Nel loro mirino sarebbero finiti anche tanti altri campioni dei migliori campionati europei e alcune trattative sembrerebbero a un passo dalla chiusura. L’ Al-Hilal, l’altra squadra di Riyad, diretta concorrente e rivale dell’Al-Nassr si sta muovendo con forti risorse economiche sul mercato e ha annunciato l’acquisto di Koulibaly nella giornata di ieri. Il futuro allenatore del club sarà Gennaro Gattuso, che ritrova Koulibaly dopo la panchina con il Napoli, pronto a rilanciarsi – non solo economicamente con 15 milioni di euro a stagione – ma anche da allenatore a seguito delle deludenti esperienze al Milan e al Valencia.

Tra i giocatori che potrebbero trasferirsi ai club sauditi ci sono: Edouard Mendy, Ruben Neves, Hakim Ziyech, Pierre-Emerick Aubameyang e l’italiano Leonardo Spinazzola.

Intanto, l’ Al-Ahli, secondo club della città di Gedda e club vincitore della Saudi First Division, ha annunciato il colpaccio di Firmino del Liverpool che percepirà 20 milioni di euro netti a stagione.

Niente Mondiale 2030 in Arabia: le curiosità su stadi e strutture

Dopo la gigantesca organizzazione del Mondiale dei cugini Qatarioti, anche gli arabi hanno puntato ad avere il massimo evento sportivo internazionale di calcio ma invano. Nonostante stiano diventando i padroni del calcio mondiale grazie ai petroldollari, gli emiri si sono ritirati dalla candidatura alla Coppa Mondiale.

Restano le strutture e gli stadi attuali quindi, senza fondi da miliardi di euro previsti per il loro rinnovamento – come dei veri e propri gioiellini stile Qatar – in vista del Mondiale. La King Fahad Arena è il teatro dei principi, lo stadio che ospita tutte le finali delle maggiori competizioni estere in trasferta. Stadio da oltre 60mila posti, elegante come una bomboniera dall’esterno ma leggermente vetusto e assolutamente non all’avanguardia all’interno. Uno stadio che in 3 giorni è stato però in grado di ospitare supercoppa spagnola, italiana e la finalissima amichevole di Messi contro CR7. L’ Al-Nassr, guidato in precedenza da Rudi Garcia, ha a disposizione una struttura enorme che ospita sia la sede societaria che i campi di allenamento in una mega cittadella sportiva universitaria, oltre che un mini stadietto da 10mila posti per i match amichevoli.

Come funziona il campionato arabo

Persa l’occasione di avere il Mondiale, resta però il campionato arabo che si sta arricchendo sempre di più: le 16 squadre partecipanti giocano l’una contro l’altra due volte, per un totale di trenta giornate. Al termine della competizione, le ultime tre qualificate retrocedono in Prima Divisione, mentre la quartultima gioca un play-out con la quarta classificata della Prima Divisione, con in palio un ulteriore posto nel campionato.

La squadra vincitrice del campionato accede alla AFC Champions League. Le prime tre classificate vincono rispettivamente: due milioni e mezzo, un milione e mezzo e un milione di rial.

Nella stagione 2017-2018 fu attuata una riforma delle prime due serie, secondo la quale Lega professionistica passò a 16 squadre. Le squadre della massima serie saranno 18 dalla prossima stagione: 2023-2024.

Da Koulibaly a Brozo, Arabia nuova terra promessa: tutto quello che c'è da sapere Fonte: ANSA

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