Alla Juventus ci ha giocato. E l’ha pure allenata, anche se soltanto nelle giovanili. La prima squadra no, gli è stata sempre preclusa, anche se prima della ricostruzione contiana pareva davvero essere la volta buona. Ma questo è il passato. Il presente dice che Gian Piero Gasperini ha svestito da tempo i panni bianconeri, e ora sarà lui, assieme alla sua Atalanta, il vero giudice della stagione bianconera.
È sempre stato molto legato Juve, Gasperini. Secondo Mimmo Maietta, da lui allenato nel vivaio bianconero, “la tifava anche”. Un rapporto che è andato avanti per anni, poi si è interrotto. Ognuno per la propria strada. Quando è andato all’Inter, senza immaginare quanto complicate e sportivamente dolorose sarebbero state le sue poche settimane a tinte nerazzurre, Gasp ha negato tutto: “Io tifoso della Juve? Il mio attaccamento è per Crotone e Genoa”. Ovvero le due squadre in cui era diventato grande prima dell’approdo a Milano.
Però nel 2015 c’era anche lui all’Olympiastadion di Berlino per la finale di Champions League tra Juventus e Barcellona. Anche se il Genoa, ai tempi, parlò di “viaggio di aggiornamento”, una gita di lavoro “per analizzare i risvolti tattici di un incontro che si annuncia avvincente, mettendo a confronto due filosofie di pensiero”.
E ora, Gasperini e la Juventus si ritrovano. Lo hanno già fatto in campionato, e per la Signora sono stati discreti dolori: 1-1 all’andata, 1-0 nerazzurro al ritorno. Tra la finale di Coppa Italia di domani sera e una palpitante ultima giornata di Serie A, il tecnico di Grugliasco è l’arbitro e il giudice della stagione bianconera.
Le combinazioni sono abbastanza note: la Juve deve espugnare Bologna e sperare che una tra Napoli e Milan non vinca. Considerando lo stato di forma scadente di un Verona crollato nella parte finale del campionato, le attenzioni sono tutte su Bergamo. Sull’Atalanta. Su Gasperini. Sulla costante e inesauribile voglia di Zapata e compagni di stritolare qualsiasi avversario. E col Milan ci sono già riusciti due volte in pochi mesi: 5-0 nel dicembre 2019, 3-0 un girone fa.
Prima, però, c’è una finale di Coppa a cui pensare. Per l’Atalanta sarebbe una ciliegina sulla torta, per la Juventus un contentino in una stagione turbolenta. Con il destino di Andrea Pirlo sullo sfondo, sempre più in bilico, sempre più pressato dall’ingombrante ombra di tanti colleghi, da Massimiliano Allegri a Zinedine Zidane.
Argomento che non riguarda Gasperini, che si prepara a vivere la sesta stagione consecutiva sulla panchina dell’Atalanta. La terza in Champions League. Un miracolo sportivo, se si miracolo si può parlare di fronte a cotanta organizzazione. Manca un trofeo. Ed è per questo che, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, il Gasperini tifoso lascerà inesorabilmente spazio al Gasperini avversario. E giudice.