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Da Vlahovic parole dolci per Juventus, Prandelli e Chiesa

L'attaccante serbo ha parole di elogio per il suo ex tecnico viola e il suo compagno alla Fiorentina ma ora anche in bianconero. Della Juve elogia il DNA vincente.

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L’attaccante della Juventus Dusan Vlahovic è stato il protagonista di giornata al Salone del Libro di Torino , intervenendo in occasione della presentazione del libro scritto dal direttore di Tuttosport Guido Vaciago , che racconta storia e aneddoti del calciatore serbo, che sabato giocherà proprio contro la sua ex squadra, la Fiorentina , lasciata nello scorso mercato invernale per approdare alla Vecchia Signora.

Vlahovic: “Ho iniziato col basket, poi ho deciso per il calcio”

Vlahovic ha ripercorso i suoi 22 anni di vita, da quando ha tirato i primi calci al pallone in Serbia , a casa sua, rivelando di avere iniziato con il basket prima di decidere per il calcio.

“Penso che in Serbia da quando siamo piccoli ci mettono subito la palla in mano. Da quando ero piccolo avevo una voglia di essere sempre in movimento, ho iniziato prima col basket che era la mia prima passione, anche perché nella mia scuola elementare c’era una scuola di basket. Ho fatto 2-3 anni di basket, poi giocando con i miei amici a calcio ho deciso di fare quello. Poi mia madre mi ha portato al primo allenamento”.

Vlahovic: “Mi piace il DNA della Juve, l’ho voluta tanto”

L’obiettivo di Dusan Vlahovic è continuare a crescere per vincere con la maglia della Juventus.

“Mi piace il DNA della Juve, questa voglia di combattere, di non mollare, di andare oltre il limite, fino alla fine. Sono un po’ così anch’io. Mi piace lavorare e fare, perché quando smetterò di giocare, anche se è presto, non voglio avere rimpianti. Voglio dare tutto. E’ il mio lavoro, sono un privilegiato e non vedo perché debba essere diverso. Si può sempre migliorare. Anche quando hai fatto una cosa straordinaria, devi essere consapevole e soddisfatto, senza esagerare”.

“Sappiamo che la Juve vincerà sempre e vincerà per sempre, è l’unica cosa che conta e dobbiamo tornare su questa strada. C’è poco da parlare, dobbiamo vincere. Solo questo. Secondo me le pressioni ce l’hanno le altre, come ha detto qualche allenatore… Le pressioni sono altre! Una famiglia che lavora tutto il mese non sapendo se arriva a fine mese, questa è la vera pressione! Noi giochiamo a calcio, ci divertiamo, provando a far felici quante più persone possibili. Ho iniziato a giocare per passione, per rendere orgogliose tutte le persone che mi guardavano”.

“Sono felicissimo e la mia vita sta andando bene. Io e i miei genitori stiamo bene e questa è la cosa più importante. L’affetto del pubblico è quello che mi dà la spinta in più anche se qualche volta sei stanco, loro ti spingono a fare cose che non puoi neanche immaginare. Sono felice di stare alla Juve, l’ho voluta tanto. Spero di vincere tante cose”.

Vlahovic: “Prandelli è stato un padre, e spero di vincere tanto con Chiesa”

Nonostante gli importanti traguardi individuali già raggiunti, Vlahovic resta umile dicendo che ha ancora molta strada da per correre per diventare un campione, e poi fa l’elogio di Cesare Prandelli , suo tecnico alla Fiorentina , e di Federico Chiesa , suo compagno di squadra in viola e da gennaio anche alla Juve, pur non essendo mai riuscito a giocare insieme a lui in bianconero perché infortunato.

“Vorrei dire che parlare di me come un campione non mi piace, c’è tanta strada da fare, devo ancora lavorare. Darò tutto me stesso e spero di diventare un campione. Prandelli? Mi emoziona sempre, mio padre non avrebbe fatto ciò che ha fatto lui per me. Mi diceva: ‘Guarda al posto suo non avrei fatto questo’. Lo ringrazio tanto, ci sentiamo spesso. È stato quello di cui avevo bisogno, mi ha spinto avanti, mi ha supportato. Lo ringrazierò per tutta la vita, per qualsiasi cosa per lui ci sono e ci sarò sempre. Sono veramente grato, spero di vederlo presto, di chiacchierare, fino a ora è l’uomo sportivo più importante. Uno vero”.

“Chiesa mi ha visto crescere, da ragazzino. Abbiamo condiviso tre anni alla Fiorentina, fortunatamente siamo di nuovo insieme. Si è infortunato quando sono arrivato, spero torni il prima possibile, lo conosciamo come calciatore. È stato un piacere vederlo, speriamo di ritrovare la nostra intesa sul campo, come a Firenze. Non vedo l’ora di giocare con lui, per scendere in campo e lottare con lui, e vincere insieme”.

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