Chi segue la Serie BKT ha certamente imparato a conoscere Adrián Bernabé e a riconoscere il talento di un ragazzo che sin da subito si è preso la scena nel campionato cadetto. Ma andiamo per ordine.
Il classe 2001 del Parma è un centrocampista cresciuto con i dettami del Tiki Taka blaugrana, sviluppandosi nelle giovanili del Barcellona, che poi ha scelto la strada di Manchester, sponda City, impressionando Guardiola per il suo talento.
Oggi è uno dei punti di riferimento del centrocampo di Pecchia e, senza timore di smentita, uno dei giocatori più talentuosi e interessanti della Serie BKT.
Proprio Guardiola ha intravisto nello spagnolo un talento che poi è riuscito a prendersi lo spazio necessaria al Manchester City.
Ma l’esperienza inglese, dopo aver giocato a La Masia con Ansu Fati e Eric Garcia, gli ha permesso di toccare i livelli di qualità a cui oggi abitua i tifosi ducali ogni domenica.
- Gli inizi a La Masia
- La fiducia di Guardiola
- L'approdo a Parma e i problemi al cuore
- La Serie A nel futuro
Gli inizi a La Masia
Bernabé nasce a Barcellona il 26 maggio 2001 e la passione per il calcio è qualcosa di innato per un ragazzo nato in quella città. non comincia subito con i blaugrana e a 12 anni per lui si aprono le porte delle giovanili dell’altra squadra della città catalana: l’Espanyol.
Nella, non ce ne vogliamo i tifosi, seconda squadra di Barcellona resta solo un anno perché, già dal 2014, i blaugrana notano il suo talento e decidono di portarlo a La Masia.
Nella canterà del Barça, celebre per crescere e coltivare il talento, Bernabé si trova a suo agio dimostrando caratteristiche tecniche perfette per il gioco e la cultura di quello che, a volte erroneamente, viene definito come Tiki Taka.
Tocco di palla sopraffino, baricentro basso e una qualità tecnica superiore: caratteristiche fondamentali per essere “accettato” in quell’ambiente.
In blaugrana divide lo spogliatoio con Ansu Fati e Eric Garcia, suo grande amico, facendosi comunque notare in mezzo a così tanti giovani di talento.
Nonostante il metro e settanta di statura il suo talento è sotto gli occhi di tutti ma non ha la possibilità di confrontarsi con il calcio dei grandi in maglia Barça, soprattutto perché le scelte e l’ambizione lo portano ad emigrare in Inghilterra a soli 17 anni.
La fiducia di Guardiola
Nella diaspora che vede arrivare a Manchester, sponda City, Guardiola e tanti dirigenti, viene coinvolto anche Bernabé che nel 2018 sceglie di continuare la sua crescita ai Citizens.
Dopo pochi mesi dal suo sbarco in Inghilterra, trova già il debutto in prima squadra in Coppa di Lega.
Nella sfida del 25 settembre 2018 entra al posto di Ryihad Mahrez contro l’Oxford United, in una squadra che con Guardiola stava già cominciando a dare spazio a talenti del calibro di Brahim Diaz e Phil Foden.
Quei 5 minuti finali segnano l’esordio di Bernabé nel calcio dei grandi, senza però avere la continuità sperata nel suo percorso al Manchester City.
In prima squadra, infatti, gioca solo 5 partite (spezzoni di gara) in 3 anni, e tutte in Coppa di Lega. Un poco spazio in prima squadra, insieme a qualche convocazione tra Premier League e Champions League, che non gli impedisce di diventare un punto fermo della formazione under23 dei Citizens.
Dal 2018/2019 al 2020/2021 colleziona 54 partite realizzando 11 gol e servendo 16 assist totali. Ed è propio in questa esperienza che, per mano del suo allenatore, il suo percorso comincia a incrociarsi con il calcio italiano.
Il mister di quella squadra, infatti, è Enzo Maresca. Il nome dell’ex centrocampista, tra le altre della Juventus, tornerà in auge più avanti quando Bernabé sceglierà Parma.
Curioso notare come, soprattutto nell’ultima stagione in maglia City, Bernabé venga utilizzato come terzino sinistro in un sistema che prevede per lui un ruolo “alla Zinchenko“.
Proprio come accadeva per il giocatore ucraino in prima squadra, Bernabé non agiva da puro laterale basso di difesa ma andava ad occupare una zona di regia in fase di possesso.
In un’intervista lo stesso Adrian racconta di come lo stesso Zinchenko in allenamento gli desse istruzioni e consigli su come difendere per svolgere al meglio non quel ruolo ma quella mansione richiesta all’ucraino da Guardiola in prima squadra e da Maresca a Bernabé nella seconda squadra dei Citizens.
Il suo percorso al City si conclude anche con qualche malumore da parte dei tifosi del club che tramite i social, quando divenne ufficiale il non rinnovo di contratto, commentarono con dispiacere la mancata fiducia nei suoi confronti da parte del club.
Ma chiusa la parentesi Manchester, proprio per mano di chi lo aveva visto crescere in Inghilterra, arriva l’occasione di diventare grande in Italia e nel Parma.
L’approdo a Parma e i problemi al cuore
Proprio Enzo Maresca decide di portarlo a Parma quando il Presidente Krause decide di puntare su di lui come nuovo tecnico dei ducali. Un’avventura, quella di Maresca, che non si è poi rivelata fortunata nelle aspettative che l’ex tecnico dell’Under 23 del City portava con sé.
Per Bernabé le cose si fanno addirittura più complicate. Lo spagnolo, arrivato nella città emiliana con grande voglia, dopo l’esordio estivo nei primi turni di Coppa Italia contro la Salernitana, viene fermato da un problema al cuore per cui è necessario l’intervento.
Questo lo porta a saltare tutta la prima parte di stagione e, quando torna disponibile, sulla panchina del Parma c’è già stato l’avvicendamento tra Maresca e Iachini.
Il nuovo mister dei ducali nota sin da subito le qualità del ragazzo facendole esordire nell’ultimo minuto il 5 febbraio contro il Benevento e mettendolo da titolare al centro del suo progetto tattico sin dalla partita successiva contro il Pordenone.
Da centrocampista centrale, in un ruolo che gli permette di guardare il campo e sfruttare la sua visione, diventa un perno del Parma grazie anche ad una grande intesa, soprattutto tecnica, con l’altro prelibato mancino della squadra: Franco Vazquez.
L’arrivo in panchina di Pecchia nella scorsa stagione non cambia le gerarchie e Bernabé resta un titolare inamovibile del centrocampo crociato.
La stagione 2022/2023 si chiude con la delusione dell’eliminazione playoff ma, nonostante le sirene (anche da parte di qualche club di Serie A) lo spagnolo resta a Parma, si prende la 10 lasciata libera proprio da Vazquez e prende in mano le chiavi del centrocampo affidate da Fabio Pecchia.
La Serie A nel futuro
Forse siamo già in ritardo ma la massima serie è certamente il palcoscenico più adatto per Adrian Bernabé.
Solo la voglia di portare in alto il Parma e la volontà di Pecchia di puntare su di lui mettendogli addosso il numero più pesante, il 10, hanno portato il ragazzo a scegliere di continuare la sua crescita nella città emiliana in una serie, come quella cadetta, che non gli apparterà in futuro.
La grande partenza del Parma in campionato e lo sviluppo costante che Adrian Bernabé sta mettendo in mostra, lo candidano come uno dei giocatori più importanti, talentuosi e interessanti della Serie BKT.
Un centrocampista centrale capace di gestire il pallone, verticalizzare, offendere in fase offensiva ed essere sempre presente in quella difensiva. Senza dimenticare la grande capacità balistica sui calci da fermo che gli ha permesso di realizzare due reti su punizione nella stessa partita lo scorso anno contro il Como.
In una giornata che seguiva già un’altra prodezza realizzata al Marulla contro il Cosenza. Un manifesto di tecnica e velocità nello stretto con 3/4 uomini saltati e una freddezza davanti alla porta tipica del grande giocatore.
Se volessimo però inquadrare tatticamente il calciatore spagnolo un paragone, anche in un’ottica di sviluppo definitivo, potrebbe essere fatto con il tunisino Ismael Bennacer.
Piede mancino, grandi geometrie, dinamismo in entrambe le fasi e capacità di ricoprire più ruoli, ma sempre nel cuore pulsante del centrocampo.
Non è un caso che, proprio riguardo il Milan, la scorsa estate alcune voci parlavano di un interessamento proprio dei rossoneri (in cerca di un sostituto del lungo degente Bennacer). Un nome segnato certamente nelle agende di dirigenti rossoneri, sempre attenti a individuare il talento nei giovani calciatori.
La Serie A è nel destino di Adrian Bernabé, resta solo da capire se la raggiungerà con il Parma o con la fiducia di un’altra squadra che vorrebbe puntare su di lui.