Un altro buco nell’acqua per il Paris Saint Germain degli sceicchi in Champions League. Dopo i 400 milioni investiti in estate per acquisti stellari come Neymar e Mbappé, la società francese non è riuscita ad arrivare tra gli otto top club d’Europa, eliminata troppo facilmente dai campioni in carica del Real Madrid (due vittorie dei blancos, 3-1 all’andata, 2-1 al ritorno).
Nel mirino dei tifosi italiani e in particolare degli juventini c’è Dani Alves, protagonista nella scorsa estate del controverso trasferimento nella collezione di figurine dello sceicco Al Khelaifi. Alcune dichiarazioni avevano ferito il mondo Juve: “Con i miei compagni ne avevo già parlato, sono andato alla Juve anche per far capire al calcio italiano che poteva migliorare e alzare il livello. Ma non sono stato capito, volevo fare qualcosa in più ma sentivo che non era facile per me, non ero felice come lo sono abitualmente e questo mi costava fatica. Per questo ho deciso di non proseguire. Il calcio italiano deve prendere esempio dal Napoli”.
E ancora: “Il mio obiettivo è tornare a vincere la Champions League, per questo ho lasciato la Juventus”.
Il web non perdona e sono già partiti gli sfottò e i meme nei confronti del terzino verdeoro, tra l’altro protagonista in negativo in occasione della rete del vantaggio di Cristiano Ronaldo, quando si è fatto banalmente soffiare il pallone da Asensio. “Provaci la prossima volta”, pungono ironici i tifosi bianconeri. “Ciao Ciao Dani”, “Il prossimo anno se vuole vincere la Champions verrà all’Inter”, “Ritenta, sarai più fortunato”, sono alcuni dei commenti che si possono riportare.
Al coro di sbeffeggiamenti si sono uniti anche i tifosi della Fiorentina, inviperiti per le parole di Dani Alves dopo la morte di Davide Astori: “Non siamo stati turbati più di tanto perché non lo conoscevamo molto – aveva affermato il brasiliano prima del match-. Sono addolorato per la sua famiglia. Penso che Davide abbia fatto quel che doveva in questo mondo caotico e che ormai sia in un mondo migliore. Nel mondo però ogni giorno muoiono di fame migliaia di bambini che non ricevono altrettanta attenzione. E sono invece altrettanto importanti. Tutti dobbiamo morire prima o poi perché siamo di passaggio. Magari siamo tristi, ma non di certo come i suoi famigliari”.
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