Il gol che ha regalato ieri sera il primo, improvviso vantaggio allo Spezia sull’Inter di Inzaghi è la seconda perla stagionale di Daniel Maldini, 22enne in prestito dal Milan ai liguri rivitalizzati da Semplici nella corsa salvezza; risale al 5 novembre la pregevole marcatura che superò Tatarusanu al Meazza, in un sabato sera che vide i rossoneri poi vittoriosi grazie a Giroud.
Maldini, una rasoiata contro l’Inter
Il destro all’angolino che finalizza la ripartenza di un incontenibile Nzola (“Cercavo da un po’ l’emozione del gol, sono contento di aver segnato contro una grande squadra” ha dichiarato al 90′) ha pareggiato i conti con papà Paolo, che il 20 novembre 1994 aveva trafitto Zenga con una girata sull’altro palo (firmando l’1-1 in risposta a Fontolan), realizzando la sua unica rete nel derby della Madonnina.
Non solo, aggiungendo i centri contro lo Spezia in maglia Milan e contro il Milan in maglia Spezia Daniel, che ha esordito in rossonero contro il Verona il 2 febbraio 2020, è andato per 3 volte a segno in Serie A, come fece nonno Cesare (contro Triestina, Roma e Catania), in una militanza durata però 467 gettoni.
Maldini, protagonista contro il suo Milan
Otto presenze permettono a Daniel di iscrivere il suo nome tra quelli dei vincitori del 19^ tricolore rossonero: il 25 settembre 2021 un colpo di testa al Picco, alla terza da titolare dopo quelle nell’Europa minore contro Rio Ave e Sparta Praga, avviò il successo sugli Aquilotti perfezionato da Brahim Diaz. A 55 anni di distanza da nonno Cesare, che aveva sfidato il Diavolo con la maglia del Torino (1-1), è stato il secondo Maldini avversario del Milan a San Siro, segnando dopo 5333 giorni dall’ultima rete di papà Paolo.
Ritornare nel gruppo forgiato da Stefano Pioli è l’obiettivo di un ragazzo desideroso di mettersi in luce e l’esultanza social espressa da alcuni compagni, in primis Rafa Leao, rivela quanto la bella gioventù rossonera sia unita; le 13 presenze stagionali, fatte più che altro di spezzoni dalla panchina, lasciano aperta l’ipotesi di un nuovo prestito, magari all’Udinese in un eventuale affare Samardzic.
Chi è Daniel Maldini
A differenza di nonno Cesare, baluardo delle difese di Triestina, Milan e Torino, dove imparò da Nereo Rocco ed Enzo Bearzot i segreti di un mestiere che lo avrebbe portato tre volte sul trono d’Europa con l’U21, e di papà Paolo (prima terzino e poi centrale), Daniel Maldini giostra in attacco, tra la casella di trequartista e quella di esterno: non a caso ammira Messi e ha come idolo Kakà.
“Sarebbe stato difficile sfidare papà, mi sa avrei cambiato fascia: mi serviva fare esperienza lontano da casa, ho un cognome pesante, ma vivo bene la cosa; se sono raccomandato? Non me ne sono mai accorto” aveva dichiarato qualche mese fa a ‘Sportweek’ questo giovane posato, com’è tradizione dei Maldini.