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Coppa Davis, Italia: stai attenta all'Argentina. Singolaristi indecifrabili, il doppio è il punto di forza

L'Argentina si presenta contro l'Italia con il pronostico a sfavore, ma con tante carte da giocare: il doppio Gonzalez-Molteni è il vero usato sicuro

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Ci fosse stato un campo in terra rossa, i problemi probabilmente sarebbero stati maggiori. Ma non pensiate che questa Argentina sia più “morbida” da affrontare sul veloce indoor: Guillermo Coria non è uno che si arrende tanto facilmente, e questo senso della lotta ad ogni costo sembra averlo trasmesso anche ai suoi ragazzi. Che contro i detentori della Davis partono sfavoriti, ma non certo battuti: gli upset nella competizione sono all’ordine del giorno, e forse non c’è avversario più scomodo per questa versione inedita dell’Italia, che dovrebbe presentarsi alla final eight con 3 carte su 4 diverse rispetto alla trionfale cavalcata di un anno fa (della serie: Sinner unico comune denominatore).

Le certezze argentine: un doppio che fa la differenza

Chiaro che avere Jannik dalla propria parte significa “quasi” sempre partire da 1-0. Ma gli altri due punti, ammesso che Sinner il suo lo faccia bene, l’Italia se li dovrà guadagnare e certamente anche sudare. Invero a parte il numero uno del mondo c’è grande incertezza un po’ su tutta la linea per capire chi sarà della partita, e tanto Coria quanto Volandri i loro dubbi su come comporre le coppie di singolaristi se li porteranno appresso sino all’ultimo.

L’Argentina però una base di partenza ce l’ha, e pure piuttosto sicura: Maximo Gonzalez e Andres Molteni rappresentano una delle coppie di doppio più affidabili del circuito, al netto di una mancata qualificazione alle Nitto ATP Finals per un soffio (erano a Torino nelle vesti di riserve, ne hanno approfittato per studiare da vicino gli avversari e allenarsi con molti di loro). L’ultima volta che hanno incrociato la coppia azzurra composta da Simone Bolelli e Andrea Vavassori sono stati loro a far festa: è successo nei quarti di finale di Shanghai, con doppio 6-4 a spaventare il tandem italiano, perché la superficie era la stessa sulla quale giocheranno a Malaga. In primavera, sulla terra di Monte Carlo e Barcellona, il bilancio s’era chiuso in perfetta parità.

In Davis nel 2024 la coppia argentina ha vinto tre delle 4 partite disputate, fornendo sempre prove piuttosto convincenti. È sicuramente la carta più “pesante” che Coria sa di potersi permettere, e sapendo di doverla usare solo in caso di match decisivo il vantaggio non è affatto di poco conto, al netto del valore (indiscusso) di Bolelli e Vavassori, che pure nelle ultime settimane qualche passaggio a vuoto l’hanno avuto.

Incroci in singolare: il regno dell’equilibrio

Se potesse, l’Italia preferirebbe chiudere in fretta la questione. In termini di ranking, in singolare gli organici (tolto Sinner, fuori categoria) sono piuttosto paritetici: Sebastian Baez è numero 27 ATP, Francisco Cerundolo 30, Tomas Martin Etcheverry 39. Volandri ha risposto con Musetti (17) e Berrettini (35), e salvo sorprese sarà quest’ultimo il secondo singolarista.

Resta da capire chi potrebbe ritrovarsi dalla parte opposta della rete: Coria ha tre carte abbastanza simili tra loro, con Berrettini che ha battuto sia Baez (in Davis nel 2022) che Cerundolo (a Monte Carlo nel 2023), mentre contro Etcheverry sarebbe una prima assoluta. Musetti contro Baez ha perso alle Next Gen Finals nel 2021 e vinto sulla terra di Barcellona nel 2022, mentre con Cerundolo ha perso la finale sulla terra di Umago la scorsa estate (aveva vinto nel 2022 sulla terra di Amburgo e nel 2019 nel Futures di Cordenons, sempre sul rosso), e come Berrettini sarebbe alla prima assoluta contro Etcheverry.

Che pur avendo perso due volte contro Sinner (l’ultima Shanghai un mese fa) non potrà affrontarlo, perché qualora non fosse Baez (che a sua volta ha perso tutte e due le volte che ha giocato contro il numero uno del mondo: a Shanghai nel 2023 e agli Australian Open a inizio 2024) sarebbe Cerundolo a sfidare Jannik, che è anche l’unico argentino ad averlo battuto in due occasioni su 4 sfide (a Miami 2022, complici le vesciche che hanno fermato l’italiano nel primo set, e poi a Roma nel 2023).

Coria e Volandri, è una sorta di “battaglia navale”

In che modo Coria potrebbe sorprendere Volandri? Se contro Sinner non c’è molta possibilità di scelta, perché chiunque oggi farebbe fatica a resistergli, la vera scelta è capire chi tra Cerundolo ed Etcheverry possa infastidire maggiormente Berrettini e Musetti.

Cerundolo che dopo la vittoria di Umago ha vinto appena 12 delle 23 partite disputate, mentre Etcheverry è 10-10 nelle 20 sfide disputate sul veloce da agosto in poi. Numeri che potrebbero anche sembrare sfavorevoli, ma in Davis gli argentini sanno spesso trasformarsi. Come dimostrano le 4 vittorie in singolare ottenute proprio da Cerundolo (due e un ko.) ed Etcheverry nei gironi di settembre (un ko. per Baez nell’unico match disputato contro Auger-Aliassime).

Sulla carta, in singolare l’Italia parte favorita, e consegnare a Sinner un risultato di 1-0 metterebbe un’ipoteca sulla qualificazione, senza passare nemmeno per il doppio. Che resta la carta migliore da giocare per gli argentini, quella che gli azzurri dovranno cercare di evitare a tutti i costi.

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