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Parigi-Bercy, l'Italia sparisce definitivamente: fuori al debutto anche Bolelli e Vavassori in doppio. Allarme Davis?

L'avventura azzurra a Parigi-Bercy si chiude con l'eliminazione di Bolelli-Vavassori in doppio. E adesso anche in chiave Davis i dubbi si moltiplicano

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Adesso il quadro è davvero perfetto: nella notte di Halloween, l’Italia del tennis scompare una volta per tutte da Parigi-Bercy. Dove restavano a tenere alta la bandiera tricolore soltanto Simone Bolelli e Andrea Vavassori, impegnati nel torneo di doppio che nel loro caso fungeva soprattutto da prova generale in vista delle Nitto ATP Finals e dell’eventuale campagna di Davis Cup. Risultato? Anche loro fuori al primo turno, e tanti saluti dalla terra d’Oltralpe. Mai così indigesta come in questa maledetta settimana parigina.

La prova generale evapora all’istante

Il doppio 6-4 col quale la coppia italiana è stata battuta da quella composta dal britannico Lloyd Glasspool (30 anni, numero 35 del ranking di doppio) e dal ceco Adam Pavlasek (attuale numero 43) fa piuttosto male e fa venire inevitabilmente qualche dubbio anche al capitano di Davis Filippo Volandri, che tra qualche giorno si ritroverà con l’ingrato colpito di selezionare la cinquina di giocatori da portare a Malaga.

I dubbi sulla tenuta sul veloce indoor del tandem azzurro restano piuttosto diffusi: già a Shanghai il ko. contro gli argentini Gonzalez e Molteni (papabili avversari nei quarti di finale a Malaga) aveva messo un po’ tutti sull’attenti, sebbene solo qualche giorno prima a Pechino era arrivata la vittoria nell’ATP 500 disputato nella terra del Dragone. Ma già a Bologna le cose non erano propriamente andate benissimo per Bolelli e Vavassori, che avevano vinto soltanto uno dei tre match disputati.

Parigi-Bercy doveva rappresentare la prova generale in vista del gran finale di stagione, ma le sensazioni arrivate dal campo 2 sono state decisamente scoraggianti: il campo veloce (a Torino dovrebbe esserlo molto meno, a Malaga idem) e le ottime percentuali degli avversari al servizio (poco sotto l’80% di punti vinti con la prima) hanno messo alla berlina gli italiani, costretti spesso a giocare sul rovescio e con Vavassori in serata no. Gli avversari hanno mostrato più continuità e maggiore attenzione ai dettagli, prendendosi con merito una vittoria che fa risuonare più di un campanello d’allarme in casa Italia.

Davis, per Volandri il rebus è complicato

Dove almeno in giornata è arrivata la notizia che il problema alla spalla accusa da Flavio Cobolli, tale da costringerlo a ritirarsi prima ancora di debuttare a Parigi-Bercy, si risolverà nel giro di 4-5 giorni e sarà tale da consentirgli di partecipare all’ATP 250 di Belgrado, dove si presenterà come testa di serie numero 7.

Non ci sarà invece Musetti, che ha preferito riposare e allenarsi in vista della Davis. Un segnale chiaro della volontà di Volandri di portarlo nella cinquina che tenterà di difendere l’insalatiera d’argento: Sinner è l’unico punto fermo, Berrettini potrebbe meritare una chance. A quel punto, dubbio amletico sul doppio: puntare su Bolelli e Vavassori o portare Sonego (per far coppia con Sinner) e uno tra Arnaldi e Cobolli?

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