Dalle stelle alle stalle? Non proprio. Ma qualche spia rossa dopo l’esito fallimentare del Masters 1000 di Parigi-Bercy, l’ultimo dell’anno, si è accesa. Perché il “lunedì nero” del tennis italiano, quello in cui uno dopo l’altro sono usciti di scena tutti i tennisti del gruppo Volandri – chi per un motivo, chi per un altro – ha messo in mostra una condizione tutt’altro che brillante degli Azzurri di Davis. C’è ancora tempo (il debutto dell’Italia contro l’Argentina a Malaga è fissato per il 21 novembre) e ci sono le ATP Finals di mezzo, ma come sta l’Italia di Davis a oggi?
- Sinner e il recupero dal mal di pancia
- Cobolli e il problema alla spalla
- Berrettini, troppe sconfitte "facili"
- Musetti, troppi passi all'indietro
- Arnaldi e la lunga serie di batoste
- E poi c'è il doppio: pure Sonego in crisi
Sinner e il recupero dal mal di pancia
La situazione che preoccupa meno, paradossalmente, è quella che coinvolge Jannik Sinner. Il rosso di San Candido ha dovuto dare forfait, non senza polemiche, per un virus intestinale: un mal di pancia, banalmente. Qualche giorno di riposo a Montecarlo e gli allenamenti mirati sotto la guida di Cahill e Vagnozzi dovrebbero riproporlo al top per Torino e anche per Malaga. A novembre, del resto, storicamente il numero 1 s’accende.
Cobolli e il problema alla spalla
Più problematico appare il rientro al top della forma di Cobolli, già stremato da una stagione esaltante, ma lunga e dispendiosa. L’infortunio alla spalla, che già lo aveva costretto al ritiro a Vienna contro De Minaur, gli è costato pure Bercy. Chissà se riuscirà a recuperare per Belgrado, l’ATP 250 della prossima settimana in cui figura nell’entry list: diversamente, Volandri difficilmente lo convocherà per Malaga.
Berrettini, troppe sconfitte “facili”
Chi invece è sceso in campo a Parigi-Bercy è Matteo Berrettini, che però s’è arreso in due set a Popyrin. “The Hammer” sprecone nel primo set e poco lucido nel tie-break del secondo. Sconfitta che fa il paio con quella rimediata a Vienna da Khachanov, che di fatto ha passeggiato contro il romano a cui ha concesso appena cinque giochi in tutto il match. Sono proprio questi ko “facili”, con troppa arrendevolezza, a destare riflessioni. Così come il valzer di tecnici (via Roig, assunto a fine 2023 dopo il divorzio da Santopadre), che denota un po’ di inquietudine.
Musetti, troppi passi all’indietro
Un altro big azzurro che ha perso subito a Parigi è Lorenzo Musetti, che in pochi giorni è passato dall’esaltante successo su Alexander Zverev a Vienna alla delusione dell’eliminazione-lampo nel Masters 1000 successivo per mano di Struff. E in mezzo pure la sconfitta nella semifinale viennese, tutt’altro che proibitiva, contro Draper. Un Musetti tradito dal servizio nelle ultime esibizioni, ma anche da qualche calo di concentrazione di troppo.
Arnaldi e la lunga serie di batoste
Chi rimane? Matteo Arnaldi. Che sta chiudendo il 2024 con una serie interminabile di eliminazioni al primo o al massimo al secondo turno di diversi tornei. Solo a Shanghai aveva superato il match d’esordio, per cedere poi a un Daniil Medvedev che sta attraversando a sua volta un periodo tutt’altro che brillante. A Tokyo, Basilea e poi a Parigi-Bercy ha invece ceduto subito. Riuscirà a riprendersi per le Finals di Davis?
E poi c’è il doppio: pure Sonego in crisi
Un’ultima riflessione la merita il doppio. Che avrebbe in Bolelli e Vavassori una coppia più che affidabile, anche se nel girone di Bologna ha perso due partite su tre. Che succede se il duo, per un motivo o per un altro, dovesse sfaldarsi? Di alternative non ce ne sono molte, anche perché Lorenzo Sonego – decisivo un anno fa in tandem con Sinner – a sua volta non attraversa un momento felice. Dopo il trionfo a Winston-Salem ha perso sei volte al primo turno e Bercy s’è fermato subito, dopo aver passato le qualificazioni.