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Djokovic allontana il ritiro e difende Alcaraz: "A 21 anni ha 4 titoli slam... cos'altro dovrebbe fare?"

Novak Djokovic nel 2025 non ha ancora vinto un torneo (e nel 2024 ha vinto "solo" l'oro olimpico), ma di ritiro non parla. E anzi difende il giovane Alcaraz dagli attacchi.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È divenuta una consuetudine alla quale non sa più come sottrarsi, Novak Djokovic: ad ogni intervista che viene fatta al campione serbo, la domandina su quando pensa che giungerà l’ora di ritirarsi è sempre dietro l’angolo. “Ma più me la fanno e più mi sento di dire che quel giorno è ancora lontano, spiega Nole, a margine della cerimonia dei Laureus Awards Sport. Dove ha parlato un po’ di tutto, anche delle prospettive che lo vedono pronto a lanciarsi negli ultimi appuntamenti sul rosso, con Madrid (dove partirà dal secondo turno) come prima cartina tornasole in vista di Roma e soprattutto Parigi.

Il ritiro può attendere. E i “dolci ricordi” di Parigi 2024

In realtà, all’ennesima domanda su quando pensa di ritirarsi, il serbo ha risposto anche un po’ scocciato. “Lo sapete voi giornalisti quando sarà il momento, giusto?”, s’è lasciato scappare. “Me lo chiedete così tante volte che mi viene da pensare che la risposta la sappiate voi, prima ancora di me”.

La sensazione però è che quel giorno sia davvero sempre più vicino lo si intuisce anche da come ricorda con affetto e grande nostalgia quello che (parole sue) è stato forse il trionfo più bello di tutta la sua carriera. “Aver conquistato l’oro olimpico a Parigi è stato qualcosa di unico e sensazionale. Mi è sembrato di vivere come in un film, nel quale c’erano anche mia moglie e i miei figli. È stato tutto bellissimo, emozionante e indimenticabile: un onore per me e per la mia patria, un privilegio che pensavo che non avrei mai avuto la fortuna di vivere”.

Insomma, dovesse anche dire basta a breve, lo farebbe con la gioia di aver conquistato l’alloro più prezioso. “In realtà non so da cosa arrivino queste considerazioni. Io ho tante motivazioni e sono quelle che mi continuano a spingere a giocare e a competere con i migliori. Nei tornei dello slam ho più motivazioni che in altri tornei “minori”, ma in generale sono felice di essere ancora parte integrante del circuito”.

La difesa di Alcaraz: “Assurdo chiedergli di fare di più”

Tra una chiacchiera e l’altra Nole ha avuto modo anche di “difendere” Carlos Alcaraz, molto criticato in patria dopo la sconfitta subita in finale a Barcellona, peraltro arrivata in coda a una prima parte di 2025 abbastanza discontinua (tolta la vittoria di Monte Carlo contro un claudicante Musetti, e precedentemente quella di Rotterdam a inizio febbraio).

“Non capisco chi critica Alcaraz. Insomma, parliamo di un ragazzo che a 21 anni ha già 4 titoli slam in bacheca, oltre a una sfilza di altri tornei conquistati nei circuiti maggiori. Cos’altro vorreste di più da lui? Che vincesse sempre? Quello che ha raggiunto è già incredibile per quanto è giovane e per come l’ha conquistato”. A Madrid potrebbero ritrovarsi contro in semifinale: “Verrò al torneo per continuare a crescere, perché il mio focus è principalmente su Parigi. Ma dovessi far bene già qui, beh, tanto meglio”.

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