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Djokovic: "Infastidito dall'era Federer-Nadal". Lapidario sul Covid

Novak Djokovic, dopo l'impossibilità di andare negli Usa, è tornato a parlare del vaccino contro il Covid e si è lasciato andare a una confessione sull'era Federer-Nadal.

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Recentemente è arrivata l’ennesima batosta per il 22 volte vincitore di Slam Novak Djokovic, che non si è vaccinato contro il Covid. La sua scelta infatti gli ha impedito di entrare negli Stati Uniti (allungato fino all’11 maggio l’obbligo di vaccinazione per chi arriva dall’estero) e, di conseguenza, di partecipare ai Masters 1000 di Indian Wells e Miami.

Vaccino contro il Covid: Djokovic non si pente

Alla CNN però, Novak Djokovic ha ribadito di non essere pentito della sua scelta nonostante gli Slam e i tornei saltati negli ultimi anni: “No, non ho affatto dei rimpianti. Ho imparato durante la vita che i rimpianti sono una zavorra, di fatto ti fanno vivere nel passato e io non voglio questo. Non voglio neanche vivere nel futuro, ma cercare di stare il più possibile nel momento presente, e piuttosto cercare di fare qualcosa per migliorare il futuro”.

Una decisione, quella di non vaccinarsi contro il Covid, che ha rallentato Djokovic nella classifica Atp. Adesso il serbo è tornato il numero 2 al mondo: “Voglio congratularmi con Carlos Alcaraz, si merita assolutamente di essere numero uno. È un peccato che non abbia avuto modo di giocare Indian Wells e Miami perché sono due tornei che amo ma allo stesso tempo la mia era una scelta cosciente e sapevo che c’era la possibilità che non sarei andato. Questo è il corrente stato delle cose e spero che cambino per il resto dell’anno così da poter giocare lo US Open, il torneo per me più importante sul suolo americano”.

US Open a rischio per Djokovic

Resta quindi in forse la partecipazione di Djokovic agli US Open: “Sono fiducioso – ammette il serbo – anche se non è nelle mie mani la scelta… bhe anche questo è discutibile perché c’è qualcosa che io potrei fare ma che ho deciso di non fare, e ovviamente se sarò ammesso a giocare la decisione spetta ai piani alti del Governo.

A questo punto della mia carriera i tornei dello Slam sono quelli a cui punto di più e che vorrei giocare di più. Vorrei davvero tanto esserci perché ho tanti bei ricordi, e a dir la verità nella finale persa con Medvedev nel 2021 ho avuto forse uno dei momenti più belli col pubblico newyorkese; anche se ho perso quel match ho sentito tanto supporto dal pubblico e vorrei ricreare quella connessione. Non vedo l’ora”.

L’era Federer-Nadal: la confessione di Djokovic

Infine, una confessione di Federer e Nadal: “Mi hanno reso più forte, sia mentalmente che fisicamente, il mio gioco è migliorato grazie a tutte quelle partite che abbiamo giocato l’uno contro l’altro, soprattutto a causa delle partite che ho perso contro di loro, alcune davvero importanti. A volte ero davvero infastidito di far parte di quell’era“, ha concluso Djokovic.

Djokovic: "Infastidito dall'era Federer-Nadal". Lapidario sul Covid Fonte: PAUL CROCK/AFP via Getty Images

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