“Non è una corsa come tutte le altre“. Lo diceva Thierry Sabine l’uomo che ha ideato la Dakar. Una gara piena di fascino ma anche con un lato nascosto, oscuro, di morte. Che oggi ha presentato ancora una volta il suo salatissimo conto. Carles Falcon non ce l’ha fatta. Il pilota spagnolo caduto durante la seconda tappa è morto per le ferite riportate, avrebbe battuto la testa nell’impatto
Falcon 45 anni subito dopo l’incidente, trasportato con l’elicottero di soccorso al più vicino ospedale di Riad, era stato operato per la riduzione dell’edema celebrale e per questo motivo indotto in coma farmacologico. Due giorni fa era stato trasportato in Spagna ma questo non gli è servito ad evitare la morte annunciata in queste ore dal suo stesso team.
L’incredibile retroscena intorno alla partecipazione di Falcon a questa edizione della Dakar stride ancora di più oggi alla notizia del suo decesso. Infatti lo spagnolo era in Arabia, dove si svolge il rally raid anche quest’anno, per accompagnare un altro pilota, suo amico, che due anni fa era stato vittima di un’altra rovinosa caduta ed era finito in coma.
- Dakar in lutto, Carles Falcon è morto: l'annuncio del suo team
- Falcon: il disperato tentativo, rimpatriato in Spagna
- Dakar, una corsa mortale: 78 i decessi nella storia
- Falcon alla Dakar, il retroscena: convinto dall'amico pilota in coma nel 2022
Dakar in lutto, Carles Falcon è morto: l’annuncio del suo team
Carles Falcon, in gara con il Twintrail Racing Team, era caduto al chilometro 448 con la sua KTM 450 Rally nel corso della seconda tappa a pochi chilometri dalla fine della prova speciale da Al Henakiyah ad Al Duwadimi. Caduta che gli aveva provocato un edema cerebrale , la frattura della vertebra C2 , di cinque costole , del polso sinistro e della clavicola. Era stato un altro pilota ad accorgersi dell’incidente (Alexandre Azinhais), prestare i primi soccorsi e avvisare l’organizzazione. Il pilota catalano era stato soccorso ed era stato rianimato sul posto perché “non aveva polso”. Quindi ricoverato in coma farmacologico presso l’ospedale di Riad dalle prime ore di lunedì scorso.
Questo il comunicato del TwinTrail Racing Team che conferma la notizia della morte di Carles Falcon: “Questo lunedì, 15 gennaio, Carles ci ha lasciato. L’equipe medica ha confermato che il danno neurologico causato dall’arresto cardiorespiratorio avvenuto al momento dell’incidente è irreversibile”
“Carles era una persona sorridente, sempre attiva, che amava con passione tutto ciò che faceva, soprattutto le moto. Ci ha lasciato facendo qualcosa che era il suo sogno, correre la Dakar. Si divertiva, era felice sulla moto. Dobbiamo ricordarlo per il suo sorriso e per la felicità che generava in tutti – prosegue la nota del team dello spagnolo – Ingegnere informatico per formazione. Istruttore di moto e guida turistica in moto per passione. Molte persone hanno imparato al suo fianco. Insegnava con pazienza, energia ed allegria, faceva divertire tutti con la moto. Questo è ciò che ci ha lasciato e che terremo sempre con noi, tutti coloro che gli sono stati vicini, famiglia, amici, colleghi e tifosi”, ha dichiarato il team.
Infine una richiesta di dolorosa privacy: “Da parte della famiglia e della squadra chiediamo, per favore, che venga mantenuta la privacy sui funerali che si svolgeranno nei prossimi giorni. Vi ringraziamo per la vostra comprensione”.
Falcon: il disperato tentativo, rimpatriato in Spagna
Carles Falcon era stato rimpatriato in Spagna su un aereo sanitario tra le giornate di giovedì e venerdì, anche se il pilota era ancora in terapia intensiva e in condizioni critiche. Ma non era stato reso noto l’ospedale in cui era stato ricoverato né quali fossero le reali condizioni del pilota spagnolo anche se le stesse erano state definite “critiche”-
Dakar, una corsa mortale: 78 i decessi nella storia
Con il decesso di Falcon salgono a 78 i morti nelle 46 edizioni della gara (originariamente chiamata Parigi-Dakar) che si svolge, per la quinta volta interamente in Arabia saudita. Nella conta sono inseriti, oltre a piloti e tecnici, anche spettatori e gli addetti ai lavori. In un breve comunicato l’organizzazione della Dakar ha riassunto cosa è successo al povero Falcon, rimarcando le condoglianze alla famiglia.
Falcon alla Dakar, il retroscena: convinto dall’amico pilota in coma nel 2022
Questa era stata la seconda Dakar di Carlos Falcón. Vi aveva partecipato già due anni fa, nel 2022. Quest’anno era tornato per accompagnare ancora una volta l’amico Isaac Feliu. Che proprio nel 2022 aveva subito una grave caduta. Le sue condizioni erano talmente gravi da costringere i medici a metterlo in coma indotto, poi operato per ridurre l’edema cerebrale a Riyadh prima di essere rimpatriato in Spagna. Feliu voleva tornare alla Dakar “perché di allora non ricordo nulla, è come se non l’avessi mai corsa” aveva dichiarato. Ed incredibilmente Falcon ha fatto la stessa sua fine…anzi peggio, lui non ce l’ha fatta e alla Dakar così come in vita non ci tornerà più.