Karel Poborsky è uno dei giocatori che più è rimasto impresso nella memoria dei tifosi di Lazio, Juventus e (loro malgrado) Inter, perché legato allo storico 5 maggio 2002, quando con una sua doppietta contribuì al 4-2 che i biancocelesti inflissero ai nerazzurri, consegnando lo scudetto ai bianconeri.
Ma negli ultimi giorni il nome dell’ex centrocampista ceco è tornato alla ribalta per una storia bizzarra e potenzialmente drammatica, poi fortunatamente risoltasi con un lieto fine.
Il fatto, risalente a un anno fa ma raccontato solo ora, è stato riportato dal giornale ceco Express e ripreso dal Sun: l’ex calciatore 46enne ha contratto la malattia di Lyme a causa della sua barba incolta.
Da qualche tempo, Poborsky aveva deciso di farsi crescere la barba lunga, e l’aveva sfoggiata anche in occasione di alcune amichevoli di beneficenza. L’uomo però non si era accorto che una zecca aveva deciso di prendere residenza tra i suoi peli facciali. L’ex Lazio non l’ha scoperto fino a quando non è stato troppo tardi: l’insetto lo ha morso, e Poborsky è stato costretto a farsi ricoverare in ospedale con urgenza.
In clinica gli hanno diagnosticato la malattia di Lyme, una patologia infettiva trasmessa proprio dalle zecche e che si manifesta inizialmente con un eritema ma che, nei casi più gravi, può portare a complicanze neurologiche e disturbi cardiaci. L’ex giocatore, sottoposto a trattamento antibiotico per debellare l’infezione, si è ritrovato per alcune settimane con la guancia sinistra totalmente paralizzata.
Dopo giorni le cure hanno fatto effetto ed è stato lo stesso ex calciatore a rassicurare i suoi fan sul profilo social. Dopo la disavventura, Poborsky si è rifatto cresce la barba, che ora però tiene più corta, proprio per evitare che qualche ospite indesiderato prenda dimora.
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