Nicolò Zaniolo ha subito il secondo intervento chirurgico in otto mesi per la ricostruzione del legamento crociato del ginocchio. Prima il destro, ora il sinistro: la sfortuna si sta accanendo contro uno dei giovani talenti più fulgidi del calcio italiano, atteso da un nuovo, lungo periodo di assenza dai campi.
Fuori di fatto da dicembre, eccetto una breve parentesi nella parte finale del campionato conclusosi ad agosto, Zaniolo sembra aver cambiato completamente approccio e strategia all’infortunio.
Dalla decisione di attendere qualche giorno per operarsi ecco l’annuncio della madre del giocatore, Francesca Costa, riguardo alla scelta del figlio di non affrettare i tempi di recupero, al contrario di quanto successo dopo il primo infortunio.
“Parlando con lui e suo padre – ha detto Rocca a ‘Radio Anch’io Lo Sport” – Nicolò ci ha detto che se ci vogliono cinque mesi lui può aspettarne anche sei o sette. Non vuole anticipare i tempi. Nel primo infortunio voleva rientrare subito. Questa volta è tranquillo, non mi pongo uno step finale”.
Parole, queste, che preoccupano non poco oltre che Paulo Fonseca e tutta la Roma, che temono di non avere a disposizione il giocatore per tutta la stagione, anche Roberto Mancini, il ct della Nazionale che puntava e punta sul talento di Zaniolo in vista dell’Europeo della prossima estate, il cui slittamento a causa della pandemia di Coronavirus sembrava aver favorito Zaniolo dopo il primo infortunio.
La madre di Zaniolo ha poi fornito una spiegazione sulla scelta di operarsi in Austria e non a Roma dal professor Mariani come invece accaduto a dicembre: “Il dottor Mariani ha operato benissimo, il ginocchio è perfetto e in condizioni ottimali, ma per ragioni psicologiche abbiamo deciso di operarci in Austria. Non abbiamo dubbi sulla vecchia operazione, ma non volevamo che Nicolò ripercorresse lo stesso percorso. Volevamo che vivesse un’altra cosa”.
Infine, una battuta sull’umore di Nicolò, tornato alto dopo le prime ore comprensibilmente difficili: “È molto carico a parte la prima oretta. Gli è passato l’effetto dell’anestesia e si è caricato. È felice di aver superato questo step, lui in realtà ha paura dell’anestesia. Vuole iniziare ad andare a Trigoria per fare la riabilitazione. Potrebbe farla anche a casa ma lui ha detto che vuole stare coi compagni”.