All’anagrafe era registrato come Antonio Zorzi, ma tutti lo conoscevano come Tonino, o ancor meglio: Paròn. L’ex cestista e allenatore di basket si è spento a 88 anni. Era nato a Gorizia il 10 giugno 1935 e, prima da giocatore, poi da tecnico, ha scritto la storia del basket italiano. Partito dal suo Friuli, a lungo capitano di Varese, ha poi allenato a tutte le latitudini, da nord a sud, lasciando ovunque il segno. Promozioni avventurose, salvezze rocambolesche, imprese memorabili in Italia e in Europa grazie a un gioco essenziale e innovativo al tempo stesso: Zorzi non si è fatto mancare praticamente niente, in una carriera protrattasi praticamente in modo ininterrotto per quasi mezzo secolo.
- Tonino Zorzi giocatore: lo scudetto a Varese nel 1961
- L'infinita carriera da tecnico: mito del basket italiano
- Morte Zorzi: il post del figlio e la commozione dei tifosi
Tonino Zorzi giocatore: lo scudetto a Varese nel 1961
A piangere Zorzi, infatti, è una moltitudine di società storiche della pallacanestro italiana. Ha iniziato ragazzino nell’Agi Gorizia, da guardia, prima di trasferirsi a 18 anni a Varese, diventandone capitano. Nel 1954-55 è stato il miglior marcatore della serie A, nel 1960-61 ha vinto uno scudetto. In nazionale ha collezionato 22 presenze, prendendo parte agli Europei del 1953. Nel 1962 ha smesso, ad appena 27 anni, diventando subito allenatore.
L’infinita carriera da tecnico: mito del basket italiano
Dopo gli esordi a Gorizia e l’esperienza al Petrarca, il Paròn ha conquistato il suo primo e unico trofeo internazionale a Napoli, nel 1970, portando la Partenope a trionfare in Coppa delle Coppe. Ha guidato a più riprese la Reyer Venezia, poi Siena, ancora Napoli, Reggio Calabria, Pavia, Montecatini, Pesaro, Avellino, Sassari, Rieti e Ferentino. Ha chiuso nel 2011 da secondo ad Avellino: nella città irpina tre anni prima, nel 2008, da assistente di Matteo Boniciolli aveva vinto la Coppa Italia.
Morte Zorzi: il post del figlio e la commozione dei tifosi
Cinque le promozioni dalla A2 alla A1 ottenute in carriera, tre a Venezia, una Reggio Calabria e una a Pavia. Nel 2011, subito dopo aver chiuso la sua carriera a 76 anni, è stato inserito nella Hall of Fame del basket italiano. A dare l’annuncio della sua scomparsa il figlio Maurizio sui social, con un post diventato immediatamente virale e sommerso dalle manifestazioni di cordoglio degli appassionati: “Ti voglio ricordare così, orgoglioso di quella palestra dove tutto è iniziato”. Tra pochi giorni inizieranno i Mondiali. Gli azzurri avranno un tifoso in più da lassù: il Paròn.