“Ognuno di noi è il suo proprio diavolo e noi facciamo di questo mondo il nostro inferno”, chissà se la stellina argentina del 2006 Echeverri abbia mai sfogliato qualche pagina di Oscar Wilde, ma il messaggio lo ha preso alla lettera. In patria lo chiamano “El Diablito” e nel Mondiale U17 ha infiammato la difesa del Brasile. Tre gol, uno più bello dell’altro. Una prestazione dominante, da predestinato. E gli occhi delle big ora si fanno sempre più grandi.
- Echeverri e la notte alla Messi
- La chiamata di Scaloni e l'esordio con il River
- Il poker alla Juve e l'interesse dei bianconeri
Echeverri e la notte alla Messi
“Il nuovo Messi“, quante volte lo abbiamo sentito, troppe, a volte anche a sproposito. Echeverri ne ha vestito i panni per 90 minuti. Il motivo? Un comun denominatore che ha contraddistinto ogni suo gol: il dribbling. Tre perle che hanno illuminato l’Indonesia. La prima in velocità, partendo dalla metà campo, saltando un uomo e concludendo dal limite.
La seconda nello stretto, con gli avversari saltati come birilli e un destro incrociato, quasi alla Tevez. L’ultimo invece, più “inzaghiano“, partendo sul filo del fuorigioco e facendo centro, dopo aver ovviamente saltato il portiere. L’Argentina ringrazia e vola in semifinale contro la Germania. Non è un 10 per caso, il River Plate lo sa e lo coccola, con il telefono in mano e con le casse pronte a riempirsi.
La chiamata di Scaloni e l’esordio con il River
In Argentina quello di Echeverri non è un nome nuovo, anzi. Alla fine del mese di marzo, Scaloni lo aveva convocato per i primissimi impegni della Nazionale dopo la vittoria del Mondiale in Qatar. Il talento non dorme mai e non aspetta. “Si vede che ha molto da dare, è interessante” – aveva detto il ct qualche mese fa. Per una Nazione che si esalta da sempre con il futbol, ammirare nuovi gioielli è il pane quotidiano che migliora le loro giornate, soprattutto quelle delle “Gallinas”, che sperano di aver trovato un nuovo Sivori.
L’attaccante ha già esordito con il River Plate il 23 giugno scorso, a 17 anni, confezionando subito un assist nel match contro l’Instituto. Poi ha giocato solo qualche spezzone. Ora è arrivato il momento di prendersi il palcoscenico, Demichelis permettendo.
Il poker alla Juve e l’interesse dei bianconeri
Quando qualcuno ti fa male, lo ricordi. La Juventus potrebbe citare Zucchero e dire “si è acceso un Diavolo in me“, sì ma per la rabbia e anche un po’ di ammirazione dopo il poker di Echeverri nel Venice Champions Trophy contro i bianconeri nel 2017. Aveva solo 11 anni e già la stoffa del portatore sano di talento. Quella partita è finita 6-1, ma pochi ricordano il risultato.
Molti invece hanno ancora impresse nella mente le giocate di quel giovane ragazzo esile, capace di dribblare tutti e far divertire. La Vecchia Signora gli ha messo gli occhi addosso e ha aspettato. Ora è arrivato il momento di fare il primo passo. Vedendo i suoi gol, il rischio di bruciarsi e scendere all’inferno è alto, anche piacevole. Chi ci proverà? Giuntoli si mette in fila.