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Emerson: "Era fatta col Napoli, non so perché sia saltata"

Il terzino della Nazionale, Emerson Palmieri, parla di Lukaku ("È davvero mostruoso") e del Pallone d'Oro ("Jorginho ha vinto tutto, se lo merita").

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Emerson: "Era fatta col Napoli, non so perché sia saltata" Fonte: (C)Getty Images

Champions League, Euro 2020 e la nuova avventura al Lione. Emerson Palmieri ha vissuto mesi incredibili, conquistando lo scettro di campione d’Europa prima con il Chelsea e poi con l’Italia, prima di accettare la sfida in Ligue 1. Il terzino classe 1994 ha raccontato le emozioni vissute con le vittorie dei due trofei in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport:

“Esperienze incredibili, ma l’Europeo è più intenso perché vinci per un Paese intero”.

L’italo-brasiliano era a un passo dal Napoli, prima della fumata bianca con il Lione:

“Dopo l’Europeo volevo giocare con continuità, sentirmi importante. Al Chelsea avevo poco spazio e Mancini mi ha detto che ai miei livelli si deve stare sempre in campo. Ho parlato con Spalletti e dato il mio accordo al Napoli. Non so perché non si è fatto. Il Lione mi ha presentato un bel progetto e in due o tre giorni ho deciso. Credo di aver fatto un’altra scelta giusta. C’è un gruppo giovane e unito. E i brasiliani Paquetà, Guimaraes, Mendes, Henrique, mi hanno aiutato ad ambientarmi subito”.

 

La Juventus sfiderà il Chelsea, la sua ex squadra, e Emerson Palmieri non vuole dare consigli ai bianconeri:

“Sono sotto contratto con il Chelsea, non posso svelare segreti (sorride, ndr). Tuchel ha unito il gruppo e portato un’identità di gioco forte. Tutti sanno cosa fare in campo. E poi Lukaku è davvero mostruoso. Nel calcio tutto può succedere, ma sarà dura. Il Chelsea è favorito”.

Ad infiammare l’estate calcistica c’è stato anche l’arrivo di José Mourinho sulla panchina della Roma. Emerson Palmieri, che conosce bene l’ambiente giallorosso, ha commentato l’arrivo a Trigoria dello ‘Special One’:

“Mi ha sorpreso, ma è il matrimonio giusto. Per allenare la Roma serve personalità, grinta anche per il rapporto con i tifosi. Mourinho è un vincente. Con lui la Roma deve puntare allo scudetto”.

Il 28enne domenica ha sfidato Messi, ma a impressionarlo è stato un altro calciatore, con cui ha giocato nel Chelsea:

“Contro Messi, un mio idolo, ci ho giocato solo domenica. Troppo poco per dirlo. Finora il più forte è stato De Bruyne. Tra i colleghi, dico Hazard. Con Sarri al Chelsea faceva cose incredibili pure in allenamento. Mai visto uno così”.

Messi, Donnarumma o Jorginho? Emerson Palmieri non ha dubbi su chi merita il Pallone d’Oro:

“Donnarumma ha fatto grandi cose al Milan. Come me, Jorginho ha vinto tutto, ma gioca al top da un paio di stagioni. Se lo merita”.

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