Sara Errani e Jasmine Paolini scrivono una pagina importantissima di storia per il tennis italiano alle Olimpiadi vincendo in due set (6-3 6-2) sulle ceche Karolina Muchova e Linda Noskova, volando in finale nel torneo di doppio femminile e diventando le prime tenniste azzurre a giocarsi la medaglia d’oro ai Giochi.
- Errani/Paolini - Muchova/Noskova: il match
- Il servizio da sotto sul match point
- Una finale storica: le lacrime di Sara e la rivincita di Jasmine
Errani/Paolini – Muchova/Noskova: il match
Il match si apre in maniera molto equilibrata, con le due coppie che mantengono i propri turni di servizio senza difficoltà, almeno fino al settimo game, quando Errani e Paolini vengono obbligate per la prima volta ai vantaggi, senza comunque concedere palle break. Tenuto il primo turno di servizio complicato, le azzurre però alzano il livello, mentre Muchova e Noskova sembrano subire un po’ la classica pressione di fine set, andando un po’ in difficoltà negli schemi e permettendo alle italiane di strappargli la battuta, anche grazie a un gioco a rete perfetto di Sara, e poi servire per il parziale.
Conquistato il primo set le azzurre sono in pieno controllo del match: Paolini da fondo è un martello e mette in constante difficoltà le avversarie, mentre Errani a rete è impenetrabile e micidiale, tanto da potersi permettere il lusso di scherzare le ceche in più di un’occasione. In breve la coppia italiana si porta avanti di un break anche nel secondo set, che nel settimo game diventano addirittura due. Arrivate a servire per il match arriva il primo e unico momento di vera difficoltà per Errani e Paolini, che prima di scrivere la parola fine sul match sono costrette ad annullare tre break point consecutivi, gli unici concessi in tutto l’incontro.
Il servizio da sotto sul match point
A sorprendere è stata anche la scelta di Errani, che dopo aver annullato le tre palle break ed essersi portata in vantaggio ha deciso di giocarsi il match point con un servizio da sotto che ha destabilizzato le avversarie, poi cascate nell’errore. Non si tratta della prima volta che Sara serve da sotto, ma farlo per guadagnarsi la prima storica finale ai Giochi olimpici era un qualcosa che pochi avrebbero potuto pronosticare.
Una finale storica: le lacrime di Sara e la rivincita di Jasmine
Con la finale nel doppio femminile, Errani e Paolini sono dunque certe di portarsi a casa una medaglia, la seconda nella storia del tennis italiano ai Giochi dopo quella di bronzo conquistata da Umberto de Morpurgo esattamente cento anni fa proprio qui a Parigi in occasione delle Olimpiadi del 1924.
Un traguardo incredibile, che ha fatto scoppiare in lacrime Errani, che vincendo la finale completerebbe il Career Golden Slam, visto che ha già conquistato tutti i quattro major in doppio, specialità nella quale è stata anche la n°1 al mondo. Questa è anche la quarta, e con ogni probabilità vista li suoi 37 anni, edizione delle Olimpiadi per Errani, che in precedenza si era spinta due volte sino ai quarti di finale (nel 2012 fu sconfitta dalle sorelle Williams e nel 2016 dalle ceche Safarova e Strycova) in coppia con Roberta Vinci, mentre nel 2021 in coppia proprio con Paolini era uscita al secondo turno contro le gemelle ucraine Kicenok.
Una finale che ha tanto il sapore di rivincita per Paolini, che dopo essere stata eliminata agli ottavi di finale dal torneo di singolare – col rimpianto poi di aver visto uscire anche la n°1 al mondo e grande favorita per l’oro Iga Swiatek – al termine di un brutto match contro la slovacca Anna-Karolina Schmioedlova si è rifatta – e con gli interessi – in doppio. Per capire quale sarà il metallo che le due azzurre si metteranno al collo bisognerà attendere dunque la finale che si terrà domenica 4 agosto, dove affronteranno le vincenti della sfida tra le spagnole Cristina Bucsa e Sara Sorribes Tormo e le russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider.