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ESports: per le olimpiadi è presto, ma il CONI apre uno spiraglio

Angelo Cito (FITA): “L’Italia vuole e può essere un’eccellenza e anticipare anche la Corea del Sud”.

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ESports: per le olimpiadi è presto, ma il CONI apre uno spiraglio Fonte: Fonte Wikipedia

Nonostante Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) abbia riconosciuto nell’ottobre 2017 gli eSports come vere e proprie attività sportive, c’è sempre una forte diffidenza e una grande difficoltà nel paragonarli con gli sport tradizionali. D’altronde si tratta di un settore in constante espansione e, soprattutto, in continua evoluzione, sfruttando il più plasmabile degli strumenti: la tecnologia. Questa ‘instabilità’, se così possiamo chiamarla, ha aumentato la distanza tra gli eSports e la possibile partecipazione futura alle olimpiadi.

Sembra però esserci stato un passo avanti. Lo scorso 28 marzo, è stata promossa una giornata di incontro tra il settore degli sport elettronici e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) presso la Sala Autorità dello Stadio Olimpico.

eSports verso il riconoscimento: serve unità di intenti, serve uno scopo

L’evento, intitolato “eSport in Italia: stato dell’arte e prospettive future”, ha voluto affrontare diversi temi legati alla crescita e allo sviluppo italiano del settore.

In vista di Parigi 2024, e all’eventualità di una possibile partecipazione degli sport elettronici, il CONI ha illustrato anche come si potrebbe progettarne l’inserimento a livello organizzativo. È intervenuto sostenendo l’idea della presenza delle discipline esportive Angelo Cito, presidente della FITA: “L’Italia vuole e può essere, nella moderna sfida degli esports, un’eccellenza e anticipare, sotto l’aspetto organizzativo e gestionale con l’aiuto del CONI, anche la Corea del Sud”.

Hanno partecipato alla giornata cariche istituzionali come GEC (il settore sportivo italiano di ASI che si occupa di sport elettronici a livello competitivo), AESVI (Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani), i gamer professionisti di FIFA di Roma e Sampdoria, le associazioni. Quello che è emerso da alcuni interlocutori più perplessi è l’idea che sia fondamentale stabilire una unità d’intenti, che la mancanza di una regolamentazione che disciplini tutti gli eSports crei confusione e non aiuti a prendere una decisione in merito.

Dal canto loro gli operatori del settore esportivo hanno denunciato una scarsa conoscenza di questo settore (e delle istituzioni che se ne occupano) da parte di coloro che hanno espresso delle criticità. E difendono la rapida crescita di questo mondo, che in pochi anni si è espanso notevolmente.

“Tante realtà importanti non erano presenti all’evento e non sono state invitate – ha spiegato Giorgio Pica, Segretario Nazionale di GEC – Ho anche visto partecipare persone che con l’eSport fino a oggi non hanno mai avuto nulla a che fare, o soggetti che spesso e volentieri hanno fatto volutamente disinformazione su questo mondo allo scopo di denigrare altre realtà…”.

Un incontro che forse non spalanca ancora le porte, ma lascia aperto uno spiraglio a un settore, quello degli eSports, di cui sentiremo parlare sempre più spesso.

HF4

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