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Euro2024, Spalletti ha fatto l’Italia: le scelte sugli 11 e gli ultimi dubbi sui convocati

Il ct sta costruendo la sua Italia tra lezioni tattiche e discorsi motivazionali. Le aspettative sono alte, il tecnico sembra già pronto alla missione

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Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani. Prendendo in prestito una frase storica attribuita a Massimo D’Azeglio, è arrivato per Luciano Spalletti il momento di tirare le fila e costruire la sua squadra per gli Europei. Il grosso delle scelte è stato fatto, con qualche rinuncia dolorosa e qualche convocazione inaspettata. Adesso bisogna sciogliere le ultime riserve e presentare la miglior squadra possibile ad una competizione che ci vede arrivare da campioni in carica. La missione, complicata, è quella di difendere il titolo e fare bella figura.

Tattica e motivazione: Spalletti è già carico

Il lavoro di Luciano Spalletti si alterna tra nozioni tattiche e discorsi motivazionali. Vero che manca un po’ di tempo all’inizio del torneo ma il tecnico di Certaldo ha già il piede sull’acceleratore nel tentativo di arrivare pronto all’evento. “Una cosa dobbiamo averla chiara: l’orgoglio di vestire una maglia in cui si riconosce un Paese intero. Far vedere che lottiamo tutti per la stessa causa, rispettare le emozioni di chi ci ama e respirare il loro respiro. Promettiamo agli italiani che saremo degni della fortuna che c’è toccata a essere qui” è stato uno dei messaggi al gruppo da parte dell’ex allenatore del Napoli.

Il messaggio alla squadra: fare il massimo

L’allenatore dell’Italia sa di non avere la squadra migliore del torneo, motivo per cui bisogna essere più bravi degli altri: “Possiamo anche perdere, la sconfitta non deve essere una prigione. Ma bisogna sapere che abbiamo fatto il massimo. La gente deve essere orgogliosa di noi e deve applaudirci quando si torna“. Poi il CT lascia spazio anche a Buffon che racconta aneddoti ad un gruppo che lo ascolta in rigoroso silenzio: anche da questi piccoli dettagli si costruisce la base di futuri successi.

Il modulo di partenza e la chance di Scamacca

Veniamo anche alla tattica, argomento assai utile per una squadra di calcio. Da questo punto di vista l’organizzazione è la base di partenza ma che non deve imprigionare il talento ma anzi esaltarlo e lasciarlo libero quando serve per il bene comune. Il modulo di partenza potrebbe essere il 3-4-2-1, già sperimentato negli Stati Uniti. Il ruolo del centravanti sarà fondamentale: Scamacca parte davanti a Retegui ma ci sono degli aspetti che Spalletti vorrà verificare sul giocatore dell’Atalanta. Se lo convincerà la maglia da titolare sarà sua. Tutti sotto esame, comunque: non si faranno sconti a nessuno per ottenere il massimo possibile dagli Europei.

I possibili tagli tra i convocati

Da questa idea di calcio si parte per definire il gruppo che partirà per la Germania. A tal proposito qualche dubbio ancora permane nella mente del Ct: una maglia, ad esempio, se la giocano Fagioli e Ricci con lo juventino però nettamente favorito. Dopo l’infortunio di Acerbi è stato preallertato Gatti ma l’elenco dei difensori è ben fornito con la possibilità che ne esca un altro ancora per evitare di rinunciare ad un esterno offensivo. Scalvini non sembra sicuro al 100% di restare, idem Orsolini e Bellanova. Meret e Provedel si giocano il ruolo di terzo portiere.

La probabile formazione degli azzurri

Ad oggi l’undici titolare sembra definito, sebbene poi all’interno del torneo le gerarchie possono chiaramente essere riviste. Proviamo a mettere in campo la formazione che ha in mente Luciano Spalletti:

Italia (3-4-2-1): Donnarumma; Darmian, Mancini (Buongiorno), Bastoni; Di Lorenzo, Barella, Jorginho, Dimarco; Pellegrini, Chiesa; Scamacca (Retegui).

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