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Eurolega, Mannion e Mirotic spediscono in orbita Milano. Procida e Spagnolo affossano la Virtus

Italiane agli antipodi in Eurolega: Milano vince la sesta gara nelle ultime 7 grazie a un Mannion sempre più leader. Bologna sfiora la rimonta contro l'Alba e finisce ultima da sola

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Milano ha spiccato il volo, e questa un mese fa sarebbe stata una notiziona. Bologna invece il volo l’ha si preso, ma nella direzione meno desiderata: la sconfitta casalinga con l’Alba Berlino spedisce la Virtus in coda alla classifica di Eurolega, e getta ulteriori ombre oscure sul proseguo dell’annata delle Vu nere. Con Banchi quasi rassegnato all’idea di dover fare da comprimario al resto del continente, inclusa quell’Alba Berlino che dopo aver battuto l’Olimpia (sebbene fosse piena zeppa di assenti) s’è presa il lusso di liquidare un’altra italiana nel suo girone d’andata. Roba che, se solo i tedeschi giocassero sempre con le italiane, potrebbero già consegnargli direttamente il trofeo.

Con Mannion è una Milano da corsa: Stella Rossa schiantata

Che Milano avesse cambiato marcia lo si era capito da un pezzo, e il netto 101-86 rifilato alla Stella Rossa sta lì a dimostrarlo. Una prova solida e senza indugi, quella dell’EA7, trasformata rispetto alla squadra che a inizio torneo lasciava dietro di sé scie di rimpianti. E trascinata, oltre che dal solito Nikola Mirotic (23 punti e 7 rimbalzi, una tipica serata in ufficio per il montenegrino) da un Nico Mannion sempre più al dentro della cabina di regia dell’EA7. Ha pagato eccome la scelta di evitargli le fatiche in nazionale per prendere ancora più confidenza con i dettami tattici di Messina: il Red Mamba ha dominato nei momenti più importanti del match, e con 20 punti e 5 assist s’è preso la briga di guidare i compagni verso un successo di capitale importanza.

Anche perché Milano adesso i conti comincia a farli tornare: con quella di stasera fanno 6 vittorie nelle ultime 7 gare di Eurolega, con l’unica sconfitta rimediata proprio in casa di Berlino in una gara che pure è sfuggita di mano all’Olimpia soltanto nei minuti finali, quando il più pareva fatto. L’aggancio alla zona play-in è cosa fatta e la sfida di venerdì contro l’Asvel Villeurbanne potrebbe aprire a nuovi invitanti scenari.

Pensarlo solo un mese fa sarebbe stata pura utopia: Milano ha ripreso in mano le redini della propria annata, perché non si battono a caso squadre come Real, Fenerbahce e Stella Rossa senza mai un attimo di sosta. E con Gillespie che comincia a entrare a regime. Insomma, solo buone nuove.

Virtus a picco: anche la Berlino “italiana” passa a Bologna

Di notizie buone ne avrebbe un disperato bisogno la Virtus Bologna, caduta nel giorno del ritorno alla Segafredo Arena in zona Fiera contro l’Alba Berlino nella sfida tra ultime della classe. A matare le Vu nere, tanto per cambiare, è un italiano: Gabriele Procida ne firma 20 (come Mannion: casualità?) trascinando l’Alba verso una vittoria che mette a nudo una volta di più tutti i limiti della Virtus, che ha vinto soltanto una delle ultime 8 partite disputate in stagione (quarta sconfitta di fila dopo un primo filotto di tre ko.: fa eccezione solo la vittoria in LBA con Sassari del 17 novembre).

A poco servono i 23 punti di Clyburn nella notte in cui Shengelia “tradisce” i compagni (due soli liberi segnati, 0/6 dal campo per il georgiano), sparendo dal campo nel momento del bisogno. È già un mezzo miracolo per la Segafredo essere riuscita a portare la partita all’overtime, con Spagnolo che manca la tripla della vittoria nei regolamentari (e lo stesso fa Clyburn) ma con i tedeschi più cinici nel corso dei 5’ supplementari, dove la differenza la fa una tripla segnata da Procida che spezza l’equilibrio dopo tanti errori da una parte e dall’altra.

L’altro italiana di stanza a Berlino, cioè, Spagnolo, firma il 2/2 dalla lunetta che consente agli ospiti di tenersi a distanza di sicurezza nell’ultimo minuto, dove Diouf trova il canestro per tenere in vita la Virtus, ma dove è soprattutto la palla persa da Delow a ridare speranze a Bologna, che pure fallisce il tiro del sorpasso con Clyburn, consegnando a Spagnolo altri due liberi (dentro il primo, sbagliato appositamente il secondo per far trascorrere il tempo) per chiudere definitivamente i conti sull’88-90 finale. Venerdì in Emilia arriva la Stella Rossa dell’ex Teodosic, ma questa Virtus ormai sembra aver già perso il treno che conta.

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