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L'Italia stratosferica nella 4x100m agli Europei, Dalia Kaddari e le azzurre contro un tabù

Azzurree di nuova generazione, solide e competitive hanno dimostrato come e più degi colleghi uomini di essere protagoniste dell'atletica a livello europeo con il bronzo nella staffetta

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Forse anche quando non c’era da sperare, entusiasmarsi, i riflettori sarebbero dovuti rimanere puntati su queste ragazze eccezionali, capaci di rompere un tabù per la nostra atletica: agli Europei 2022 a Monaco, l’Italia si prende una insperata medaglia di bronzo nella staffetta 4×100 metri femminile.

A sfatare quel falso mito sono state loro: Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni ed Alessia Pavese che hanno realizzato un vero e proprio capolavoro, chiudendo con il tempo di 42″84 alle spalle di Germania (42″34) e Polonia (42″61, record nazionale). Una vera impresa della quale, forse anche per via dell’oro di Crippa, ha avuto troppo poco spazio.

Le azzurre di bronzo sui 4x100m

Le azzurre, approdate con il quarto tempo assoluto alla finale, erano consapevoli che avrebbero dovuto dare il loro meglio per salire sul podio sperando in qualche incertezza in più delle avversarie oltre che nei tempi nelle loro gambe. Francia e Gran Bretagna si sono autoeliminate sul rettilineo opposto a quello d’arrivo, sbagliando il primo cambio e terminando la propria prova con una performance inaspettata, ma propedeutica all’esplosione azzurra.

Zaynab Dosso ha lanciato le azzurre in seconda posizione con una frazione superlativa in 11″51, mentre Dalia Kaddari raccolto il testimone, dopo un cambio piuttosto schiacciato ha corso in appena 10″46; solidissima Anna Bongiorni (10″51), che ha affrontato la curva in maniera esemplare: il quartetto tricolore imboccava così il rettilineo in quarta posizione ed è qui che Alessia Pavese (10″36), riserva subentrata al posto dell’infortunata Vittoria Fontana, ha messo in chiaro il proprio ruolo e ha deciso la medaglia.

Fonte: ANSA

Il bronzo degli Europei 2022 dopo decenni di digiuno

L’ultima medaglia dell’Italia nella staffetta 4×100 femminile risale per la precisione agli Europei del 1954: allora le pioniere azzurre Maria Musso, Giuseppina Leone, Letizia Bertoni e Milena Greppi giunsero terze in 46″6 alle spalle di Unione Sovietica (45″8) e Germania Ovest (46″3), allora inarrivabili.

Adesso queste ragazze meriterebbero qualche titolo e riconoscimento in più, al pari degli uomini che hanno donato emozioni altrettanto irripetibili in questi Europei: da Marcell Jacobs, oro nei 100m a Yeman Crippa che ha sfondato nei 10.000m, confermandosi grande protagonista in specialità faticose, di grandi sacrificio ma di altrettanta tradizione.

Chi è Dalia Kaddari, campionessa dei 200m

Tra queste ragazze incredibili, vogliamo aprire una parentesi su di lei, su Dalia. Dalia Kaddari è campionessa italiana nei 200 metri, appartenente al gruppo sportivo delle Fiamme Oro, ancora juniores, ha conquistato la prima maglia tricolore con un 23.30 (-0.1) che ha consolidato la sua seconda posizione nella lista italiana di sempre nella categoria, battendo le più esperte Irene Siragusa (Esercito, 23.39) e Gloria Hooper (Carabinieri, 23.57).

Forse, ad eccezione di Tallinn, la sua stagione migliore è stata quella del 2019, prima del lockdown: Dalia infatti è campionessa europea under 23 dei 200 metri piani proprio a Tallinn 2021.

Fonte: ANSA

Eppure le premesse l’avevano allontanata dallo sport o, almeno, così sembrava. Nata a Cagliari il 23 marzo 2001, Dalia è stata anche Miss Quartu (cittadina del Cagliaritano dove risiede) dopo aver provato il concorso nel 2016, complici alcuni amici e il tentativo giocoso di prendere parte alla manifestazione. Il papà Hassan è di origine marocchina ma da una trentina d’anni vive in Sardegna tanto che ora lo chiamano Sandro; la mamma invece è sarda.

Dalia ha praticato sport fin dalla più tenera età , ma l’atletica non è stato il suo primo amore: per via della sua fisicità era stata indirizzata sul basket, poi i suoi istruttori compresero le potenzialità in pista e incominciarono a proporle di correre. I risultati arrivarono subito, fino al coronamento sui 200m e l’assoluta certezza del suo talento, oggi.

L'Italia stratosferica nella 4x100m agli Europei, Dalia Kaddari e le azzurre contro un tabù Fonte: ANSA

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