Andretti ha messo a segno un primo punto per il suo ingresso nella griglia delle squadre di F1, ma la strada è ancora lunga ed abbastanza accidentata. Tuttavia Michael Andretti, proprietario della scuderia, assieme a suo padre Mario non molla la presa, forti del via libera ottenuto dalla FIA.
- Il via libera della FIA all'ingresso di Andretti in F1, ma c'è un ostacolo da superare
- Andretti: "Non capisco perché gli altri team non ci vogliano"
- "Abbiamo una vettura su cui stiamo lavorando, già in galleria del vento"
Il via libera della FIA all’ingresso di Andretti in F1, ma c’è un ostacolo da superare
Pochi giorni fa infatti la Federazione Internazionale aveva espresso il proprio nulla osta alla candidatura di Andretti Formula Racing LLC per un posto nel Mondiale. La verifica fiscale e tecnica è andata a buon fine, ma per chiudere il tutto sarà necessario siglare un accordo commerciale con la FOM. E qui iniziano le dolenti note, visto che il resto dello schieramento in griglia dei team non è esattamente propenso ad aggiungere un posto al banchetto della spartizione delle risorse della F1.
Tra l’altro, le dieci scuderie e Liberty Media non hanno neppure apprezzato la mossa della FIA e l’apertura del presidente Mohammed Ben Sulayem. In prospettiva inoltre potrebbe profilarsi una battaglia legale tra i rappresentanti dell’attuale franchigia della F1 e la Federazione con sede a Parigi. E tra l’altro i team potrebbero approfittare del fatto che Andretti non dovrebbe presentarsi prima del 2025 per ratificare un nuovo Patto della Concordia, che scadrà proprio in quell’anno, per alzare la gabella che una nuova scuderia deve versare per entrare nel club esclusivo della F1. E anche qui, c’è il rischio di finire in tribunale con Andretti che spingerebbe invece sugli accordi precedenti presi con la FIA.
La squadra americana deve anche sciogliere il nodo dei motori. Sinché non sarà messo nero su bianco un accordo con la FOM, difficilmente Renault potrà fornire i propri powertrain con Alpine (che però recherebbero nel caso il marchio Cadillac, partner di Andretti). Tra una cosa e l’altra gli statunitensi, se tutto va bene, potrebbero entrare in F1 dopo il 2026. Ma gli Andretti sono pronti per anticipare.
Andretti: “Non capisco perché gli altri team non ci vogliano”
Presenti ad Austin per il GP che si sta tenendo questa settimana, Michael e Mario hanno infatti puntualizzato alcune questioni legate alla loro domanda di ingresso. Il primo a Sky Sports UK ha spiegato:
“Noi abbiamo tutto il diritto di essere in griglia di partenza, pensiamo di avere qualcosa da offrire ai fan. Non so perché ci siano resistenze dei team, è un mistero, aggiungiamo più di quello che togliamo.
Sono grato al presidente della FIA per il suo via libera, e sono certi che saremo un valore aggiunto per la F1. Il supporto dei tifosi è così travolgente, li voglio ringraziare tutti, significa molto per noi. Siamo entusiasti del futuro, noi non molliamo mai e vogliamo dimostrare di poter competere con i migliori del mondo: questa è la nostra vita”.
“Abbiamo una vettura su cui stiamo lavorando, già in galleria del vento”
Sull’anno in cui vedremo la scuderia in pista Michael Andretti ha puntualizzato, svelando un retroscena sulla loro vettura:
“Il nostro obiettivo è ancora quello di arrivare al 2025. La nostra vettura sarà in galleria del vento la prossima settimana, abbiamo già una monoposto costruita con le specifiche del 2023. Stiamo spingendo a tutta forza, stiamo costruendo una squadra: al momento puntiamo al 2025, ma potrebbe essere il 2026, vedremo”.
Infine, Mario Andretti ha commentato (sempre a Sky Sports UK):
All’inizio della mia vita, sognavo di poter diventare un pilota di F1 e fortunatamente ho raggiunto traguardi più grandi di quelli che mi immaginavo. Ora voglio spendere il resto della mia vita accanto a lui, andando ai circuiti nella nostra hospitality, senza che nessuno ci debba invitare. Sono orgoglioso di Michael, per la sua ambizione. Noi vogliamo essere partecipi delle Olimpiadi del motorismo: questa è la F1″.