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F1, GP Las Vegas, Leclerc ammette: "La pista mi piace". Verstappen polemico: "La cerimonia di apertura? Mi sentivo un pagliaccio"

Il circuito di Las Vegas fa discutere e commentare i piloti alla viglia del penultimo GP di F1 del 2023. Ma si parla anche dell'aspetto dello show fuori pista: Verstappen critico

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Il penultimo atto della stagione 2023 di F1 si consumerà questo fine settimana a Las Vegas, in un Gran Premio che continua a far discutere piloti ed addetti ai lavori. Tra l’altro, in una gara che è un importante banco di prova per Liberty Media, proprietaria del carrozzone del Mondiale e che per la prima volta ricoprirà anche le vesti di organizzatrice dell’evento.

Evento che, come è lecito aspettarsi da una manifestazione sportiva negli Stati Uniti di livello internazionale (basti ricordare a cos’è stato, solo a livello mediatico, il GP di Miami), sarà nelle intenzioni di chi lo ha messo su larger than life, ovvero esagerato almeno nel contorno.

GP Las Vegas, un circuito facile per i piloti? L’incognita del freddo

Ma in buona sostanza, pur con un campionato già bello che archiviato in termini di vincitori assoluti, com’è questo Las Vegas Strip Circuit? Questo alla fine l’aspetto che più interessa ai piloti e ai team, preoccupati anche per la gestione delle gomme in un evento dove le temperature non saranno esattamente miti, almeno considerando le minime (nel fine settimana sono al di sotto dei dieci gradi, e bisogna considerare che si correrà in notturna: addirittura le qualifiche principali saranno a mezzanotte).

Secondo l’ex pilota ed oggi ambasciatore Aston Martin Pedro De La Rosa, che ha parlato al podcast F1 Nation, le cose saranno facili per i piloti, visto che il clima non stresserà il loro fisico ed inoltre il circuito cittadino presenta un layout non esattamente impegnativo.

Leclerc apprezza la pista, almeno al simulatore

Layout che inizialmente non ha entusiasmato Charles Leclerc, per poi promuovere la pista del Nevada provandola al simulatore. Parlando con i media infatti l’alfiere della Ferrari ha spiegato:

Ero scettico, poi però quando mi sono seduto al simulatore per provare la pista sono rimasto sorpreso in positivo. Non vedo l’ora di testarla dal vivo, anche se in alcuni punti non sarà facile evitare bloccaggi all’anteriore. Domani scopriremo molte cose nelle sessioni di prove libere, a cominciare dal fatto se la nostra vettura possa essere adatta rispetto alle ultime piste su cui abbiamo corso”.

“In teoria il GP di Las Vegas è una grande occasione per noi della Ferrari”

Certo, nel precedente Gran Premio in Brasile Leclerc non è stato in partita suo malgrado, venendo beffato da un problema tecnico alla sua SF-23 durante il giro di ricognizione pre-gara. Motivo per cui Las Vegas è un’opportunità di riscatto: se è vero che il campionato e pure il podio iridato sono ormai andati, c’è da onorare la sfida per superare in classifica quello che è ormai il suo diretto rivale in casa, ovvero Carlos Sainz (lo spagnolo è sesto a 192 punti con una vittoria in stagione, l’unica ad interrompere la striscia perfetta di Red Bull, davanti al monegasco a quota 170).

Leclerc ha quindi spiegato:

Sulla carta questo fine settimana potrebbe rappresentare la nostra grande occasione. Sarà un weekend particolare soprattutto per le temperature un po’ rigide. Ma i circuiti cittadini mi piacciono, e credo possa alla fine quello di Las Vegas possa venire incontro alle caratteristiche della nostra vettura”.

Sainz: “Las Vegas è una via di mezzo tra Monza e Singapore”

Sainz da par suo ha definito il circuito una via di mezzo “tra Monza e Singapore [che ha vinto quest’anno, ndr]” ma anche ammesso che servirà una mentalità aperta per affrontare le prove, visto che la conoscenza riguardo le condizioni dell’asfalto e dei cordoli sono pressoché nulle.

La pista evolverà continuamente, perciò dovremo avere i riflessi pronti per riuscire a prendere le decisioni più adeguate – ha proseguito lo spagnolo -. Infatti non ci aspettavamo la pioggia. Ho comunque grandi aspettative per questo weekend“.

Sia Leclerc che Sainz hanno poi riconosciuto il fatto che il GP di Las Vegas ponga una notevole enfasi sull’aspetto collaterale dello show fuori pista (“È giusto che sport e spettacolo si bilancino, ma a Las Vegas ti ritrovi più coinvolto nel secondo“, ha detto il monegasco, mentre il compagno di squadra ha vinto la “prestigiosa” Netflix Cup, gara di golf inclusa tra gli eventi del GP che vedeva come coppie partecipanti i piloti con i golfisti PGA).

Verstappen boccia Las Vegas: “È solo show, c’è poco sport”

Ma c’è chi ha anche storto il naso senza troppi giri di parole. E chi se non Max Verstappen, uno che se deve cantarne quattro non si fa certo remore? Se fosse per il campione del mondo regnante, stringi stringi, ci si limiterebbe al lavoro in pista senza altre distrazioni: a Las Vegas come sappiamo non è così (ci si sposa pure durante il fine settimana di gara), e l’olandese ha tuonato contro il fatto che lo show rappresenti “il 99% contro l’1% dell’aspetto sportivo”.

Non sono affascinato da questo evento – ha affermato Verstappen -. Abbiamo vetture pesanti non adatte per correre su circuiti cittadini, bensì su piste con curve veloci ad ampio raggio, che qui non troveremo. Non avremo neppure grip adatto, e sarà tutto più difficile.

Poi con questo fuso orario di 12 ore è come se stessimo in Giappone. È una cosa faticosa che non comprendo, soprattutto fare una gara del genere a fine stagione. Non ha senso“.

La stilettata contro la cerimonia di apertura

Poi la scudisciata nei confronti della cerimonia di apertura, uno spettacolo di luci e coreografie di mezz’ora, con la partecipazione di star come Kylie Minogue, Steve Aoki, Keith Urban, J Balvin, e i 30 Seconds to Mars, e con i piloti presenti su palchi mobili, uno per ogni team. Il tre volte campione del mondo, apparso di fronte al pubblico con lo stesso entusiasmo di chi va a fare una colonscopia, a The-Race. com ha ammesso:

“Mi sono sentito un pagliaccio stando lì in piedi”.

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