Tra le confessioni alla statunitense ‘ESPN’ firmate Toto Wolff, c’è l’incontro con l’entourage di un Max Verstappen in cerca di un sedile F1.
Due le condizioni che confermarono lo status quo: il rendimento della coppia composta da Lewis Hamilton e Nico Rosberg, che, una volta conquistata l’iride, lasciò il testimone a Valtteri Bottas, e il non aver sotto mano una Scuderia che crescesse il talento figlio d’arte: “Ho parlato con Jos e il suo manager Huub quando sono venuti in ufficio a Brackley, era tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014; poi abbiamo parlato quando Max e Jos sono venuti a trovarmi a Vienna; si parlò del suo futuro. Se mi pento di aver perso Max? Certamente: all’epoca non era una opzione sul tavolo, avevamo due piloti di cui ero molto soddisfatto, e quando Nico se n’è andato, Valtteri era la soluzione e Max non era più disponibile”.
Nel frattempo Verstappen aveva convinto la Red Bull, da cui era stato messo sotto contratto (e parcheggiato alla Toro Rosso) nel 2015, in una sessione di prove libere a Suzuka: “Non so però se Lewis e Max avrebbero funzionato come squadra: da un punto di vista organizzativo, non mi sono posto questa domanda perché Hamilton è da sempre un uomo Mercedes; le decisioni si prendono per una ragione, avevo due piloti in squadra e nessun accordo con un team ‘junior’, perciò il team Verstappen ha avuto quella opzione e ha fatto bene a prendere questa decisione”.
Dopo una breve esperienza in Williams, Toto Wolff ha assunto il ruolo di direttore esecutivo in Mercedes nel 2013: otto i titoli Costruttori ottenuti dal 2014 al 2021, stagione in cui la Scuderia di Milton Keynes è diventata la prima forza, inaugurando il biennio da numero 1 di Max, in procinto di cogliere il 3o alloro personale.