L’ingresso di un personaggio come Lewis Hamilton nel gotha della Formula 1 ha profondamente mutato, sia da un punto di vista sportivo sia sul versante del linguaggio, il circus e anche la percezione presso il grande pubblico di quali istanze civili e politiche potessero essere veicolate da un pilota.
Hamilton, sia gradito o meno, è a pieno titolo un uomo che, da solo, è stato in grado di smuovere e modificare l’indirizzo e l’immagine del pilota che fino al suo ingresso si è proiettata. Soprattutto per quanto costruito da Lewis, certi attacchi sono ancora più insopportabili.
- La F1 interviene con un comunicato contro Piquet
- La replica della Mercedes e della FIA
- Il tweet di Hamilton
La F1 interviene con un comunicato contro Piquet
E hanno costretto la F1 a prendere una posizione chiara, netta. Partiamo da principio ovvero dalle sgradevoli affermazioni discriminatorie di Nelson Piquet nei confronti di Hamilton.
“Parole razziste o discriminatorie sono inaccettabili e non devono trovare alcuna giustificazione”, si legge sull’account ufficiale della F1 che stigmatizza così le frasi di Nelson Piquet che, in una diretta, aveva usato il termine «ne…etto» parlando del più volte campione del mondo.
“Lewis è un incredibile ambasciatore del nostro sport e merita rispetto, i suoi sforzi costanti per aumentare la diversità e l’inclusione sociale sono una lezione per moltissimi, una lezione a cui la F1 crede molto”. Una nota ufficiale di condanna e supporto a Hamilton è stata emessa anche dalla FIA, che ha adottato termini altrettanto duri nei riguardi del brasiliano.
La replica della Mercedes e della FIA
La stessa Mercedes, la sua scuderia, ha deciso di manifestare inequivocabilmente supporto nei riguardi del suo pilota prima con un post, poi con una foto e due cuori nero e rosso.
Fino a quando, via Twitter, non è arrivata ha risposto lo stesso campione inglese, Lewis Hamilton: prima ha replicato a un tifoso che ha scritto «Pensate se Hamilton rispondesse chi c… è questo Piquet e poi chiudesse Twitter», il campione inglese ha risposto: «Immagina».
Il tweet di Hamilton
Poco dopo il tweet: “È più di un problema di linguaggio. Queste mentalità arcaiche devono cambiare e non hanno posto nel nostro sport. Sono stato circondato da questi atteggiamenti e sono stato preso di mira per tutta la mia vita. C’è stato un sacco di tempo per imparare. È giunto il momento di agire”, ha scritto Hamilton attivista anche del movimento Black Lives Matter.
Un moto che ha generato trend, ma soprattutto ha costretto le più alte istituzioni della Formula 1 a non rimanere equidistanti rispetto al razzismo e all’uso improprio e offensivo di espressioni inappropriate.