Si accendono le luci sul Mondiale di Formula 1. Nel vero senso della parola. Il circus è tornato dopo un’altra lunga pausa autunnale con il Gran Premio di Las Vegas. La pista nel deserto del Nevada con le prove in notturna è stata uno brilluccichio di luci ed effetti luminosi in tema con la città del gioco. Ed anche Charles Leclerc è stato diretto protagonista. Non prima, non dopo le fp1 ed fp2, ma durante. Un omaggio che ha stupito non poco il pilota della Ferrari che ha di fatto visto se stesso durante il suo giro con tanto di esclamazione via team radio.
- GP Las Vegas: Hamilton davanti a tutti, Leclerc quinto dopo Sainz
- Las Vegas mille luci, la reazione di Leclerc che si vede proiettato
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GP Las Vegas: Hamilton davanti a tutti, Leclerc quinto dopo Sainz
Nella notte e all’alba italiana si sono disputate le prime prove libere del GP di Las Vegas che hanno sorriso alla Mercedes e ad Hamilton. Il prossimo pilota della Ferrari ha stampato il miglior tempo in entrambe le sessioni. In casa Ferrari si è lavorato sul passo gara. Il freddo che hanno trovato i piloti è un grosso ostacolo per i ferraristi soprattutto nel mettere in temperature le gomme soft, problema atavico per la rossa di Maranello. Alla fine però la Ferrari ha chiuso in quarta posizione con Carlos Sainz (+0.280 da Lewis), e quinta per Charles Leclerc (+0.488).
Las Vegas mille luci, la reazione di Leclerc che si vede proiettato
Ma al di là dei tempi, sempre in pista Charles Leclerc è stato protagonista di un gustoso siparietto proprio durante le prove libere. Tra i mille effetti di luce del circuito di Las Vegas in notturna c’è anche la famosa “Sphere”, una enorme palla luminosa su cui vengono proiettate delle immagini di qualsiasi tipo. Durante il passaggio dei piloti è stato proiettato di tutto, immagini di gare, volti elettronici dai grandi occhioni. Insomma le classiche americanate.
Quando è passato Charles Leclerc invece è stato proiettato proprio un enorme Leclerc che faceva il gesto del pugno in basso al passaggio della Ferrari del monegasco. Che non ha tardato a commentare via radio la cosa col suo ingegnere di pista Byron Bozzi: “Oh mio Dio, non sono mai stato così bello”.