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F1, Michael Schumacher 6 anni dopo: l'omaggio di Vettel

Il 29 dicembre 2013 il sette volte campione del mondo fu vittima di un grave incidente sugli sci.

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Sono passati esattamente 6 anni dal terribile incidente di Michael Schumacher sulle piste da sci di Meribel, Alpi francesi: da quel maledetto 29 dicembre 2013 il sette volte campione del mondo di Formula 1, operato alla testa, è sparito dalla scena pubblica, dietro al muro di privacy eretto dalla sua famiglia, che solo in alcune circostanze ha lasciato trapelare alcune informazioni sul suo stato di salute, rompendo il silenzio assordante intorno al fuoriclasse delle quattro ruote.

A ricordare l’ex campione ferrarista è stato Sebastian Vettel in un’intervista alla tv tedesca ARD: per il quattro volte campione del mondo Schumi è stato prima un’idolo d’infanzia, poi un maestro e un amico nel circus. “Sono e sarò sempre il numero due qui da noi, ma questo non mi crea problemi. La possibilità di avvicinarsi diminuisce sempre di più, ora che i giovani possono dimostrare il loro valore in Formula 1 e con Hamilton che è ancora dominante. Michael ha fatto fare passi da gigante alla F1 e all’automobilismo in Germania”.

Secondo Vettel tutti i piloti tedeschi presenti e futuri dovranno misurarsi con l’eredità della leggenda di Michael: “Chiunque venga dopo Schumacher deve mettersi in fila e sapere di essere indietro. Ma questa cosa la dico con molta naturalezza. Sono orgoglioso delle mie origini, del mio Paese e non ho nessun problema a dire che sono felice di guidare per la Germania”.

“Penso che le prestazioni di Michael siano state e siano ancora uniche. E’ stato lui a segnare la svolta per la Formula 1 ed il motorsport in Germania. Tutti quelli che vengono dopo di lui si uniscono al gruppone che è alle sue spalle. Lo vedo chiaramente”.

Negli scorsi giorni la moglie di Schumacher, Corinna, in una lettera ai sostenitori del fan club di Kerpen in Germania ha invitato i tifosi a credere nel recupero di Michael: “Le grandi cose iniziano con piccoli passi. Molte piccole particelle possono formare un enorme mosaico. Insieme siete più forti ed è esattamente così che le forze combinate del movimento KeepFighting rendono più facile incoraggiare gli altri”.

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