La FIA ha intenzione di rallentare i tempi dei pit-stop, che attualmente sono diventati di una velocità disumana: quest’anno la Red Bull, per cambiare quattro gomme, ha impiegato addirittura meno di 2 secondi. La Federazione Internazionale dell’Automobile ha rilevato dall’analisi dei numeri che quasi sicuramente il livello di automazione di certe procedure sia maggiore di quello concesso dalle regole in vigore.
Come riportato da Franco Nugnes su motorsport.com, l’articolo 12.8.4 del regolamento tecnico del Circus dice che “I dispositivi utilizzati per montare o rimuovere i dadi di fissaggio delle ruote possono essere alimentati solo da aria compressa o azoto. Qualsiasi sistema di sensori può agire solo passivamente”.
In una nota inviata a tutti i team prima del corrente weekend del Gran Premio di Stiria la FIA dice che dal Gran Premio d’Ungheria del prossimo agosto le procedure dei più-stop dovranno avere tolleranze tali da consentire tempi di reazione umani, cioè 0”15 dal momento in cui è stato fatto il serraggio di un dado con la pistola al momento in cui si toglie il martinetto per rilasciare la vettura e 0”2 dal momento in cui il martinetto viene abbassato a quando il pilota riceve il segnale per ripartire.
Non sappiamo se queste misure serviranno a rallentare un’operazione ormai oltre i limiti dell’assurdo, ma intanto le polemiche tra Red Bull e Mercedes infuriano ancora una volta: “Non ho la minima idea di cosa vogliano provare a ottenere con questo cambiamento – ha detto il team principal di Red Bull Chris Horner -.. E’ difficile dirlo, ma quello che mi sento di dire è che alcuni avversari, se non riescono a batterti, provano a rallentarti in qualsiasi modo”.
“La questione della sicurezza [sollevata dalla FIA, ndr] è ovviamente centrale, ma noi abbiamo vinto una grande sfida: dimostrare che un gruppo di persone è in grado di poter cambiare quattro gomme in meno di due secondi – continua Horner -. Le nostre pistole non sono controllate da sensori elettronici e non usiamo nessun robot: a cambiare le gomme sono sempre i nostri ragazzi. La Formula 1 è fatta di innovazioni e questa è innovazione”.