La Formula 1 va in un verso. Mentre, la FIA sembra andare a tutt’altra velocità . Non ci può essere una spiegazione diversa per quanto successo nel Gran Premio di Singapore, dove è stato commesso l’ennesimo errore della Federazione internazionale e della Direzione di Gara.
Come se non bastassero il finale di Monza in regime di Safety Car e ancor di più il caso relativo alle presunte violazioni del budget cap.
Il fattaccio del GP di Singapore
Con Max Verstappen sottotono, la Red Bull è riuscita comunque a vincere anche a Singapore. Sesto successo consecutivo, con il secondo trionfo stagionale di Sergio Perez. Il messicano è partito bene e ha tenuto la prima posizione fino alla fine, non facendosi superare dalla Ferrari di Charles Leclerc.
Però Perez ha fatto un’infrazione importante. Ovvero, non ha rispettato la distanza minima di dieci macchine dalla Safety Car per ben due volte. Quindi, come minimo avrebbe dovuto ricevere una doppia penalità di cinque secondi a fine gara. Sanzione che avrebbe fatto vincere Leclerc e la Ferrari.
Penalità sbagliata, attesa infinita
Negli anni l’infrazione in regime di Safety Car è stata trattata in modi troppo diversi. Addirittura, nel 2010 in Ungheria Sebastian Vettel fu costretto a scontare un drive through, entrare e uscire dalla pitlane. Una penalità che a fine gara si potrebbe tradurre in 20-25 secondi. Invece, qui ne sono stati dati solo cinque.
Poi l’errore è stato troppo evidente per aspettare tre ore dalla fine della gara. La sanzione doveva arrivare durante la corsa, non c’era bisogno di un colloquio fra Perez e la Direzione. Tra l’altro il messicano era stato graziato anche nell’altra vittoria del 2022 a Monaco, quando aveva passato la riga di uscita dalla pitlane.
Vince sempre la Red Bull
Leclerc ci ha provato in tutti i modi, ma ha chiuso a sette secondi e mezzo da Perez. Se fosse rimasto entro i cinque, forse la Red Bull non sarebbe stata nemmeno penalizzata. I giochi di potere in Formula 1 ci sono sempre stati e ora sembra proprio che i bibitari vadano ogni volta a braccetto con la FIA.
Perché il finale di Abu Dhabi dello scorso anno grida ancora vendetta, la gara di Monza non è ripartita e adesso anche Singapore. Senza dimenticare il fattaccio legato alla presunta violazione del budget cap della Red Bull, di cui forse si saprà qualcosa mercoledì 5. Una beffa continua in questo 2022 per la Ferrari.