La Formula 1 è in pausa forzata. Questo weekend doveva tenersi il Gran Premio di Cina a Shanghai, ma per il quarto anno di fila è stato cancellato e non è stato rimpiazzato da un’altra pista. Pertanto, si tornerà in pista a fine mese in quel di Baku, per il GP dell’Azerbaigian. L’ultima corsa resta così quella di Melbourne, finita con un gran caos e con l’ennesima vittoria della Red Bull con Max Verstappen.
Ma il GP d’Australia potrebbe non essere del tutto concluso. Perché la Ferrari già qualche giorno fa aveva richiesto alla FIA di rivedere la penalità di cinque secondi data nel finale di gara allo spagnolo Carlos Sainz, quarto al traguardo in pista, ma soltanto dodicesimo nell’ordine d’arrivo. Secondo il Cavallino l’incidente di gara con l’Aston Martin di Fernando Alonso non è stato trattato alla pari degli altri contatti.
Disparità di trattamento rispetto, per esempio, all’incidente fra le due Alpine di Pierre Gasly ed Esteban Ocon. Adesso c’è una data, perché la richiesta di revisione della penalità verrà effettuata il prossimo 18 aprile. Lì in udienza la Federazione Internazionale esaminerà se il Cavallino ha identificato davvero “un elemento nuovo, significativo e rilevante”, tale da cambiare la propria decisione.
Se la FIA decidesse di non riconsiderare la cosa, allora la sanzione resterebbe. Ma avendo chiuso la gara in regime di Safety Car la penalità di cinque secondi è da considerarsi troppo dura per la Ferrari. Sainz potrebbe così recuperare il suo quarto posto finale di Melbourne e anche 12 punti importanti nella classifica del campionato.