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F1, Sainz presidente FIA: da Hamilton a Verstappen, piloti con lui. Perchè può spodestare Ben Sulayem

Come la candidatura di Carlos Sainz senior, papà dell'ex pilota Ferrari ora alla Williams, possa rivoluzione l'automobilismo e la F1. Perchè può spodestare Ben Sulayem, molto criticato dai piloti, da Hamilton a Verstappen

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Una leggenda dell’automobilismo alla guida del massimo organo a livello mondiale dello sport su quattro ruote. Non si potrebbe trovare binomio perfetto. Ecco perchè la candidatura di Carlos Sainz senior alla presidenza FIA è più di un’idea. Le parole del campionissimo di rally in queste ore stanno riecheggiando nel mondo, nei palazzi e soprattutto, idealmente, tra box e paddock. Una candidatura forte quella del papà dell’ex pilota Ferrari, ora alla Williams, che potrebbe far vacillare il numero uno del mondo, Ben Sulayem perso negli ultimi mesi tra decisioni e mosse che hanno creato imbarazzi e antipatie specie in Formula 1.

Carlos Sainz senior: “Una FIA più vicina a tutti!”

Carlos Sainz Cenamor (Madrid, 1962), vincitore di due Mondiali rally (1990 e 1992) e di quattro edizioni della Dakar (2010, 2018, 2020 e 2024), ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alla presidenza della FIA alle elezioni che si terranno alla fine di quest’anno. È un’intenzione ma è molto seria. La sua squadra definitiva non è ancora stata formata e lui vuole sapere se ha abbastanza supporto, ma ci proverà.

“Immagino una FIA più vicina a tutti – ha detto in queste ore nelle varie dichiarazioni rilasciate – essere stato nel mondo dello sport per 40 anni mi ha dato una prospettiva importante e le persone che mi conoscono sanno come lavoro. E penso che sarebbe bello, forse sarebbe il momento giusto per restituire qualcosa allo sport che mi ha dato tutto, che è la mia passione”.

La stilettata a Ben Sulayem

Il padre di Carlos Sainz junior, ex pilota della Ferrari, ora alla Williams, traccia quello che sarebbe il suo programma e quella che potrebb essere la sua FIA: “Credo sinceramente che ci siano molte cose che si possono fare di nuovo e meglio, e mi piacerebbe vedere una FIA amichevole, una FIA che abbia una certa simpatia per i piloti, i team, gli organizzatori, i marchi… Una FIA che si senta e si percepisca veramente in un modo che forse è un po’ diverso, più vicino, più chiaro, più vicino allo sport”.

Fonte: Ansa

Mohammed Ben Sulayem e Stefano Domenicali

FIA, Sainz: ipotesi ritiro e conflitti di interesse con Carlos jr

Le elezioni presidenziali FIA si terranno durante la prossima assemblea generale della FIA in Uzbekistan il 12 dicembre. “Non credo che la mia attività da pilota sarebbe compatibile con l’incarico di presidente FIA” dice Carlos Sainz senior; “forse la Dakar di quest’anno, ma sarebbe anche un bel momento e un bel motivo per concludere una carriera sportiva già molto lunga”.

A chi li chiede eventuali conflitti di interesse con l’attività di pilota di suo figlio al momento pilota della Williams in F1, Sainz senior è molto caustico: “Non è più un bambino, è in F1 da un decennio ormai e sappiamo entrambi che se andrò avanti con questo progetto, il nostro rapporto cambierà, ovviamente. La FIA è un’entità molto seria e non ci sarà alcun conflitto”.

Perchè Sainz sr è l’uomo giusto per “spodestare” Ben Sulayem

Anche se Sainz potrebbe godere del sostegno di personaggi chiave del motorsport, per essere eletto dovrà ottenere il sostegno dei membri della FIA, molti dei quali ritengono che Ben Sulayem goda di grande popolarità. L’emiro, eletto presidente alla fine del 2021, ha ricoperto un mandato controverso alla guida dell’organo di governo, ma è desideroso di prolungare il suo mandato.

Si è verificato un ricambio senza precedenti nei ruoli di vertice all’interno dell’organizzazione; l’ultima partenza degna di nota è avvenuta il mese scorso, quando il vicepresidente per lo sport Robert Reid si è dimesso, citando preoccupazioni sulla direzione della governance della FIA sotto la guida di Ben Sulayem.

Ben Sulayem: gli screzi coi piloti da Hamilton a Verstappen, gli scandali

L’emiro alla guida della FIA dal 2021 quando prese il posto del presidente uscente Jean Todt, è stato coinvolto in diverse controversie con i piloti, di F1 ma non solo, dopo la sua decisione di introdurre multe e punizioni più severe per parolacce e altri comportamenti scorretti. Il primo a pagare è stato proprio il campione del mondo Max Verstappen che se l’è da sempre legata al dito avendo non pochi screzi con Ben Sulayem.

Si ritiene che Sainz Sr possa sicuramente contare sull’appoggio dei piloti garantendo alla GDPA una maggiore influenza sulle regole dello sport. In un discorso pronunciato la scorsa settimana, il direttore della Grand Prix Drivers’ Association, George Russell, ha esortato Ben Sulayem a dare seguito a una dichiarazione in cui il presidente della FIA aveva affermato che stava “considerando” un ulteriore aggiornamento delle regole sulla cattiva condotta. Lo stesso Lewis Hamilton che in un filmato al GP d’Arabia ebbe una strana reazione davanti a Ben Sulayem, ha insistito sul fatto che i piloti debbano avere “un posto di potere al tavolo” per quanto riguarda la governance dello sport.

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