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Silverstone, Hamilton a muso duro sul metodo di lavoro Ferrari: così non va. E annuncia: "Mi trasferisco in Italia"

Alla viglia del Gran Premio di casa a Silverstone, Lewis Hamilton vuota il sacco sui primi 6 mesi con la Ferrari e critica il metodo di lavoro a Maranello poi parla del suo rapporto con la lingua e la voglia di trasferirsi in Italia

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

E’ il suo week end, lo è da sempre. Hamilton e Silverstone sono una cosa sola. Impossibile dire il contrario. La gara di casa per Lewis quest’anno ha un sapore particolare perchè la prima che correrà con la tuta rossa indosso e al volante di una Ferrari. C’è grande attenzione su di lui così come da quando ha firmato per il Cavallino Rampante.

Per questo motivo il 7 volte campione del mondo ha confessato in un’intervista alla BBC tutte le sue difficoltà ma anche le pecche riscontrate nel metodo di lavoro utilizzato finora a Maranello. Tra le tante cose ha poi partecipato ad uno dei tanti eventi a margine del Gp di Gran Bretagna dove ha parlato di un’altra difficoltà, quella di imparare l’italiano e della voglia un domani di vivere in Italia.

Hamilton vuota il sacco sul momento in Ferrari

Alla viglia del fine settimana in casa sua, a Silverstone, dopo 6 mesi in Ferrari è tempo di un primo bilancio per Lewis Hamilton. Non sicuramente positivo visto che a parte le due parentesi isolate delle Sprint Race, vittoria a Shanghai e secondo posto a Miami, il pilota inglese ha faticato sempre, in qualifica e in gara, quasi sempre battuto da Leclerc e mai a podio.

Eppure Hamilton vede i primi sei mesi del suo periodo alla Ferrari attraverso due prospettive diverse: “Tutto, in generale, fuori dalla pista sta andando alla grande – dice in un’intervista alla BBC – non potrei essere più felice da questo punto di vista. E sto lavorando al massimo per far sì che questo si rifletta anche nei miei risultati. Voglio essere davanti, ovviamente.”

“Penso che la situazione sia molto peggiore da fuori di quanto probabilmente non lo sia da dentro – sottolinea il 7 volte campione del mondo – È la mia prima metà dell’anno in una nuova squadra. È interessante vedere come lavorano e operano i diversi team. Il modo in cui mettono a punto la vettura è completamente diverso”.

Fonte: Ansa

Lewis e il metodo di lavoro Ferrari da cambiare

Hamilton ha trovato un modo di lavorare diverso a Maranello rispetto alla sua avventura ultradecennale con Mercedes e da qui la sua voglia di provare a cambiare le cose portando la sua esperienza per provare qualcosa di diverso e migliorare i metodi del team Ferrari: Sto discutendo con gli ingegneri per cambiare le cose… C’è un certo modo in cui amano lavorare ed è: ‘Aspetta un attimo, non ha proprio senso. Questo è quello che ho fatto negli ultimi 17, 18 anni qui in F1, e ha funzionato in molti di quei casi’.

Lewis vuole cambiare le cose: “Quindi, bisogna fare in modo che queste cose funzionino costantemente con il team e assicurarsi di lavorare in modo costruttivo per apportare cambiamenti. Faccio continuamente domande agli ingegneri, perché loro impostano le cose e dicono: ‘È così che facciamo sempre’, e io: ‘E questo?’ Quindi lavoriamo per provare nuove cose e, a poco a poco, stiamo facendo progressi. Stiamo migliorando le nostre qualifiche da Monaco in poi, il che è positivo.”

Hamilton guarda al 2026

La Ferrari sta comunque provando a migliorare la SF-25, nuovo fondo in Austria, nuova sospensione posteriore in arrivo, e questo rallegra Hamilton criticato da Ecclestone: “La cosa positiva è che stiamo facendo miglioramenti. Stiamo progredendo. Che lo si veda o meno, non è necessariamente importante per me personalmente. Sento che sto facendo progressi. Sento che stiamo facendo progressi, e questa è la cosa più importante.”

Lewis però guarda già al futuro, alla monoposto che verrà il prossimo anno con i cambi di regolamento, un’altra chance per cambiare le cose e tornare al vertice partendo dai miglioramenti attuali, nel presente: “Speriamo di poter ancora lottare per il secondo posto nel campionato costruttori. Sarebbe fantastico. Ma voglio una macchina che possa vincere l’anno prossimo. Quindi questa è la priorità. È quello che siamo venuti a ottenere”.

“Voglio trasferirmi in Italia!”

Tra i tanti eventi a margine del GP di Silverstone, Hamilton ha partecipato anche ad una serata organizzata dallo sponsor Peroni a Londra dove tra le altre cose è stato sollecitato a fare un report sul suo percorso con la conoscenza della lingua italiana. La risposta di Lewis sorridente è stata del tutto sincera: “Il mio italiano non è un granché. Ho iniziato a prendere un sacco di lezioni, poi la stagione è diventata così frenetica che mi sentivo come se stessi cadendo da una scogliera. Uso Duolingo (un’app di traduzione ed esercizi, ndr), facevo di tutto. Ci sono voluto settimane e settimane, andavo bene ma negli ultimi due mesi l’ho usato poco o nulla”.

Hamilton chiude con una confessione:Vorrei tanto trasferirmi in Italia, ma quest’anno è stato quasi impossibile. Ci vado ogni settimana, ma sì, il mio sogno è parlare italiano come si deve”. Insomma il 2026 è l’anno degli impegni, delle promesse da mantenere, in pista e sui libri di italiano…

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