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F1, Zidane sarà ambasciatore della Alpine, ma vuole una panchina

Il Pallone d'Oro 1998 è pronto a una nuova avventura: "Desidero allenare, ma finché potrò lavorerò per la Alpine".

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Zinedine Zidane è stato convocato ancora una volta in Nazionale: la notizia fa un certo effetto, perché il Pallone d’Oro 1998 ha appeso le scarpette al chiodo dopo la finale di Berlino resa iconica dalla testata rifilata a Marco Materazzi. Non si tratta di calcio, bensì di F1: da ieri Zidane svolgerà per l’Alpine, Nazionale francese del ‘Circus’ che non a caso schiera come piloti i transalpini Esteban Ocon e Pierre Gasly, il ruolo di ambasciatore.

Zidane ambasciatore è la prova delle ambizioni della Alpine

Dopo una stagione chiusa al quarto posto nel Mondiale di F1, la Alpine torna in pista con forti ambizioni, non fosse altro per il legame con il Gruppo Renault, marchio storico del Motorsport: la coppia francese al volante dell’A523 sogna di emulare i fasti del passato, ma intanto attira attenzione su di sé per l’incarico conferito a Zidane, che sarà testimonial per promuovere le pari opportunità.

Queste le dichiarazioni a ‘Le Figaro’ sul suo futuro: “Il mio desiderio è riprendere ad allenare. Ho un accordo con Alpine, se domani stesso raggiungerò una intesa con un Club, potrò continuare a essere loro ambasciatore. Ad oggi ho tutto il tempo necessario, ma non so quanto durerà: forse sarò libero fino giugno, ma nel calcio le situazioni possono evolvere in maniera rapida”.

Zidane, le voci di calciomercato

Il pensiero che lascia trasparire la stella della Nazionale campione del mondo 1998 è netto: l’impegno che vuole sul campo è di quelli quotidiani; trovano così conferma i rifiuti verso Brasile, Portogallo e USA, forse scaturiti dall’impossibilità di sedere sulla panchina della sola Nazionale agognata, quella Francia che ha confermato Didier Deschamps fino al 2026.

Non sono molte le società che possono permettersi da un punto di visto economico Zidane: la Premier League non pare essere al centro delle sue aspettative, la Juventus è invischiata in questioni che non ne escludono un ridimensionamento a 360 gradi e un terzo mandato a Valdebebas, dopo una seconda esperienza interrotta anch’essa dopo due anni e mezzo, appare affascinante e rischiosa. Resta il PSG, che ha messo sulla graticola Christophe Galtier e che sogna un asso in panchina: c’è Pep Guardiola, ma Zidane alzarebbe il vessillo della Francia.

Zidane, i suoi trionfi in panchina

Carlo Ancelotti, che sabato ha conquistato l’ennesimo trofeo internazionale della sua carriera, è stato l’ottimo maestro di Zidane nel 2013-2014: dopo l’annata nel Real Madrid B, il fantasista di origine algerina prese le chiavi della ‘Casa Blanca’ nell’inverno del 2016 subentrando a Rafa Benitez e avviando la leggendaria striscia in Europa,

Questo è il palmares del 50enne che ha militato in Serie A dal 1996 al 2001 e che sulla panchina delle Merengues ha perso solo 36 volte su 263:

  • 3 Champions League (2015-2016, 2016-2017, 2017-2018: solo allenatore a vincere tre volte di fila la massima competizione continentale)
  • 2 Liga (2016-2017, 2019-2020)
  • 2 Supercoppe UEFA (2016, 2017)
  • 2 Mondiali per Club (2016, 2017)
  • 2 Supercoppe di Spagna (2017, 2019)

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